Omaggiare l’Unione europea? Ennesimo delirio

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Il Presidente della Repubblica ci invita ad omaggiare l’Unione europea per la grande comprensione avuta in questo periodo di emergenza. Comprensione? Solidarietà? Tralasciando il fatto che l’ Unione europea non ha sborsato nemmeno un centesimo da quando la pandemia ha avuto inizio, l’unico “gesto d’amore” compiuto è stato quello di insistere affinché l’Italia sottoscrivesse l’ormai famoso MES, un fondo salvastati che ci permetterà di avere nel breve tempo possibile 37 miliardi di euro. I filosofi che dall’alto del loro trono pensano di trasmettere verità nei programmi serali, dimenticano che in primis il MES è un Trattato e come in guerra, non esistono trattati senza condizioni. Per non dilungarci troppo in questa triste(e noiosa) storia economica, il risultato di questa decisione, per quei paesi con un grande  debito pubblico come l’Italia, si identificherà  in : tagli della spesa pubblica, privatizzazione e svendita delle infrastrutture strategiche (qualora dopo la fine della seconda guerra ne fossero rimaste).
Ciò che è più degno di riflessione è l’atteggiamento e l’ignoranza di questi uomini di potere che si pongono come guide del Paese. Queste persone utilizzano il termine “Europa” identificandolo in un’unione di mercati: sei europeo se metti denaro, sei europeo se riesci a stare nel patto di stabilità, sei europeo se hai meno debito pubblico.
Poi Parlano di “più EUROPA”,  ma cosa è questa EUROPA?
Il centro al quale i particolarismi dovrebbero aspirare per sentirsi uniti, non può essere Di certo qualcosa di piatto, di materiale come una banca centrale. Al contrario deve essere qualcosa di eterno, un’autorità spirituale dal sapore imperiale. Per sentirsi davvero parte di qualcosa di più grande al proprio territorio, valorizzando  la vera solidarietà, i popoli devono sottomettersi ai  principi eterni,  base della millenaria storia europea. Sì vogliamo più EUROPA! l’Europa dell’ONORE, della FEDELTA’, del SACRIFICIO e del vero rispetto tra i popoli! Questa è l’Europa che vogliamo. L’Europa riunita sotto il vessillo di DIO, l’Europa del SANGUE, l’Europa della vera RIVOLUZIONE.

www.tgcom24.mediaset.it – Il Capo dello Stato: “Non è in gioco soltanto la risposta alla crisi epidemica, ma si tratta di un banco di prova fondamentale per il futuro dei nostri popoli”.

“Il progetto europeo ha saputo dimostrare l’elasticità e la resilienza necessarie a propiziare fondamentali e positivi cambiamenti. E’ ora la volta, ineludibile, del rafforzamento della solidarietà politica dell’Unione”. Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella in un dichiarazione. Il Capo dello Stato ha aggiunto: l’emergenza in corso non fa che confermare l’urgenza di rispondere alle istanze di cambiamento espresse dai cittadini europei”.

“Bisogna sviluppare ancora di più il fermento di una comunità più profonda. Il cammino dell’Unione europea è passato attraverso fasi di fiducia e periodi di difficoltà ma non venendo mai meno alla sua fondamentale promessa di pace, stabilità e prosperità per i popoli europei”, ha affermato Mattarella.

“Solo più Europa permetterà di affrontare in modo più efficace la pandemia sul piano della ricerca, della difesa della salute e della ripresa economica. Saremmo tutti più in difficoltà se non potessimo disporre di quella necessaria rete di condivisione che lega i nostri popoli attraverso le istituzioni comuni. Avvertiamo la responsabilità di unirci nel sostegno alle vigorose misure di risposta alla crisi e alle sue conseguenze. Alle misure già decise e a quelle ancora da assumere”, dice ancora.

“La visione di una generazione di intellettuali e uomini politici che per il bene comune della famiglia europea seppe superare divisioni antiche ci deve sostenere anche nelle attuali difficili circostanze”. “Non è in gioco soltanto la risposta alla crisi epidemica, ma si tratta di un banco di prova fondamentale per il futuro dei nostri popoli e per la stessa stabilità del continente”, conclude il presidente della Repubblica.