CODREANU OGGI – attualità politica dell’esempio della Legione – 32

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Circolare N. 91 – Telegramma a Mussolini e Hitler

Nella circolare del 28 settembre 1937 (Circolari e Manifesti, di C. Z. Codreanu – ed. All’Insegna del Veltro) Codreanu rende noto ai capi di regione il telegramma appena inviato da lui a Benito Mussolini e Adolf Hitler in occasione della visita del Duce in Germania.

Il Capitano accoglie con grande entusiasmo l’incontro storico tra i due capi di Stato e, riconoscendo nell’Italia e nella Germania paesi amici della Romania legionaria, vede con ottimismo le sorti dell’Europa e del mondo.

Codreanu nutre verso Benito Mussolini e Adolf Hitler grande stima, prendendoli a modello sotto molti aspetti. Pur essendoci differenze tra la Guardia di Ferro ed il Fascismo e il Nazionalsocialismo, i tre movimenti sono accomunati da una medesima visione del mondo, da un certo misticismo e dallo slancio contro il materialismo.

Il Capitano prova un’attrazione profonda per Roma e per la romanità, tanto da riporre istintiva fiducia in Mussolini. Non a caso, parlando in merito a un’eventuale latitanza, Codreanu dichiara: «non abbandonerò mai la Romania, ma se la dovessi lasciare, andrei nel paese di Mussolini».

Diverso invece il ruolo giocato da Hitler nella politica interna romena. Il 24 novembre 1938 infatti il Fuhrer incontrerà re Carol II per stringere una forte alleanza commerciale tra la Romania e la Germania in cambio della piena libertà in politica interna, ad iniziare dalla repressione del Movimento Legionario e del suo leader che, non a caso, verrà arrestato e ucciso dopo pochi giorni.

Nella circolare Codreanu riporta inoltre la notizia che il telegramma indirizzato a Mussolini e a Hitler non è mai stato recapitato perché censurato. Episodio quasi premonitore di una collaborazione mai realizzata perché stroncata sul nascere dall’uccisione, un anno più tardi, del Capitano.

Il militante di oggi e di domani rifletta sulla forza di uomini uniti da uno stesso spirito in contrapposizione alla conflittualità di destini divisi dai nazionalismi.

Il disconoscimento di una unità, in senso imperiale, a favore di una disgregazione, su impulso nazionalista, è una delle manifestazioni della decadenza dei nostri tempi.