Nella ridicola – ma quanto mai diffusa – pratica dell’abbattimento delle statue di personaggi che, per qualsiasi verso, possano in qualche modo infastidire il “blackly correct“, ora vogliono tirare giù la statua di Cristoforo Colombo.
Ovviamente il personaggio non ci suscita alcuna simpatia: sono ancora molto oscuri i contorni della sua origine e, se fosse vero, fu artefice dell’inizio dell’imperialismo nelle Americhe). Tuttavia, invitiamo i rivoltosi antifa statunitensi (ma anche nostrani) a fare un passo in più: se infatti vogliono abbattere la statua di Colombo, quale simbolo del colonialismo nelle Americhe, perché allora non farla finita direttamente con il mostro dello stesso colonialismo, con il cancro vivente che tanto ha ucciso e affamato nelle Americhe e nel resto del mondo, ossia gli Stati Uniti?
Ovviamente non possono spingersi a tanto, perché dovrebbero arrivare a mettere in discussione anche la loro presenza su una terra che non è loro, figli bastardi di banditi arrivati con le navi.
Dunque, finché la rivolta è una violenta ma ridicola scenata anti-bianca, gli antifa proseguono a tirar giù le statue: ma non potranno mai fare il passo vero e sincero contro l’imperialismo, non potranno mai farla finita con gli USA, perché dovrebbero farla finita anche con se stessi.
tratto da (repubblica.it)
Sull’onda della proteste antirazziste, Philadelphia intende chiedere la rimozione della statua di Cristoforo Colombo in città. Lo afferma il sindaco Jim Kenney. “Il 22 luglio chiederemo alla Philadelphia Art Commission l’approvazione per rimuovere la statua da Marconi Plaza”, si legge in una nota di Kenney.

Mercoledì notte, a Richmond, in Virginia, la figura alta due metri e mezzo del navigatore genovese è stata abbattuta in un parco cittadino, bruciata e trascinata con delle corde al vicino laghetto di Bird Park dove è stata gettata.