di Riccardo Rosati
Parma, all’insegna del Veltro, 2004
La benemerita e coraggiosa casa editrice parmense, all’insegna del Veltro, diretta dall’ottimo tradizionalista Claudio Mutti, fece uscire qualche anno fa vari fondamentali testi dello studioso e yamatologo tedesco Karl Haushofer (1869 – 1946), fondatore nel 1924 della prestigiosa Zeitschrift für Geopolitik (“Rivista di Geopolitica”) e autore di numerose opere afferenti alla Geopolitica. Egli fu un tenace assertore della esigenza di una unità della massa continentale eurasiatica.

Demonizzato come ideologo del cosiddetto espansionismo hitleriano, Haushofer è stato invece autenticamente antimperialista. Del resto, il suo massimo conoscitore, il belga Robert Steuckers, è profondamente convinto che la Geopolitica di Haushofer fosse per l’appunto “non egemonica”, in opposizione agli intrighi di dominio delle potenze talassocratiche anglosassoni, poiché queste ultime impedivano l’armonioso sviluppo dei Popoli da loro sottomessi e dividevano inutilmente i continenti. Oltre alla Geopolitica, la maggiore passione intellettuale del Professore-Generale bavarese è stato il Giappone, che analizzò da una prospettiva assolutamente originale.
A dimostrazione della bontà e utilità degli scritti di Haushofer sulla Terra del Sol Levante, vi è il fatto che egli fu coinvolto dal grande orientalista italiano Giuseppe Tucci (1894 – 1984) nelle attività dell’IsMEO (Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente), quando venne invitato a Roma per tenere due conferenze. Lo sviluppo dell’idea imperiale nipponica altro non è che l’estratto della seconda relazione tenuta da Haushofer, il 6 marzo 1941, quindi in piena Seconda Guerra Mondiale!
Il testo si inserisce, storicamente, come peraltro evidenzia il curatore del “Quaderno”, il compianto Carlo Terracciano, nel contesto delle attività culturali promosse da Tucci stesso, volte a informare e sensibilizzare la intellighenzia italiana sulle opportunità e necessità, nonché problematicità, dell’unità geopolitica dell’Eurasia, al fine di orientare la politica nazionale a una promozione di una visione culturale geopoliticamente incentrata sui rapporti tra l’Europa e il Continente Asiatico.
Le geniali e ancora attuali intuizioni di Tucci
