IL TRAMONTO DEL MONDO BIANCO
Titolo completo: Il tramonto del mondo bianco
Autore: Riccardo Tennenini
Anno: 2020
Pagine: 350
Il libro: Le proteste “antirazziste” scaturite dalla morte di George Floyd – ucciso a Minneapolis da un agente di Polizia – hanno assunto una portata planetaria. I saccheggi e le sommosse, accompagnati dalle roboanti campagne mediatiche e dal delirante abbattimento delle statue, hanno mostrato i limiti di un modello multiculturale che sembra essere proiettato verso il baratro della furia iconoclasta e delle perenni tensioni etniche, nel solco della nuova narrazione funzionale al “pensiero unico” e ai meccanismi di mercato.
Se è vero che “le vite dei neri contano”, che cosa accade al “mondo bianco”? Quale futuro si prospetta – nella cosmopoli globale del terzo millennio – per gli europei e per i loro discendenti d’oltreoceano? Afflitto dal declino demografico e sottoposto ad una forte pressione migratoria dal Terzo Mondo, l’Occidente si avvia stancamente al tramonto della propria Civiltà originaria. Tra “white guilt”, inginocchiamenti di massa, rimozione forzata della storia e livellamento delle appartenenze, il “mondo bianco” subisce un’ecatombe silenziosa: il “peccato originale” della propria identità – di fatto – impone il tabù innominabile di una discriminazione strisciante e “politicamente corretta”.
Questo saggio – frutto di anni di studio e documentazione – affronta il tema della “società multietnica” alla radice, riportando dati, fatti e testimonianze che non trovano spazio nei grandi mezzi di comunicazione: dalle “no go areas” nel cuore del Belgio alle celebri banlieue francesi; dal melting-pot inglese alla metamorfosi della società americana; dal nuovo caos svedese alla violenta trasformazione sudafricana; dalla tragedia rhodesiana all’Untergang tedesco, passando per l’evoluzione di Haiti e per l’attuale contesto italiano. L’autore, inoltre, dedica particolare attenzione al fenomeno del cosiddetto “antirazzismo”, ripercorrendone le tappe e gli effetti: dalle prime battaglie per i diritti degli afroamericani alla genesi del “potere nero”, fino al più recente fenomeno dei “Black Lives Matter”, intriso di un revanscismo anti-bianco che trova una preoccupante complicità nei gangli vitali del sistema globale.
Un viaggio nel mondo che verrà, dove la disgregazione delle identità nazionali si accompagna al sogno illusorio di una “società aperta”, frutto della mescolanza, dello snaturamento culturale e della “sostituzione etnica” dei popoli: un’analisi libera e controcorrente, che non manca di denunciare i cortocircuiti di un fanatismo progressista che rischia di produrre inutili “guerre tra bande” e pericolose derive razziali.
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LA SINISTRA DEGLI ORCHI
Titolo completo: La sinistra degli orchi
Autore: Emanuele Fusi
Anno: 2020
Pagine: 218
Il libro: Vietato vietare! Era questo lo slogan che, nel nostro ’68, i giovani dell’allora “sinistra alternativa” urlavano per le strade. In realtà, proprio in quegli anni, la sinistra occidentale stava subendo una mutazione antropologica che l’avrebbe portata, da sedicente vessillifera dei “diritti delle masse e dei lavoratori”, a farsi interprete degli interessi delle piccole minoranze.
Abbandonati i retaggi del socialismo reale, la sinistra si arenò nella palude ideologica di una “rivoluzione sessuale” che rientrava a pieno titolo nel soft-power culturale dello sradicamento globale: i gay pride e le teorie gender presero il posto del sindacalismo di base e delle lotte operaie, mentre la mentalità della “società aperta” – tipica del mondo liberal – impose una nuova narrazione: dall’attacco alle identità di genere all’ideale di un’umanità fluida, dalla sessualità come “scelta intercambiabile” all’affossamento della famiglia naturale, dalla proposta di un “femminismo radicale” allo sdoganamento della pedofilia. In merito a quest’ultima, sta prendendo piede un pericoloso percorso di “normalizzazione” che investe il diritto, le norme sociali e il dibattito politico, secondo una “erotizzazione dell’infanzia” che non lascia spazio alla fantasia.
Questo saggio – frutto di una profonda ricerca sul tema – ripercorre le tappe dell’evoluzione culturale e metapolitica del progressismo, riallacciandosi all’attualità. Un viaggio – coraggioso, lucido e controcorrente – che si conclude con l’analisi dei vergognosi abusi del Forteto e di Bibbiano: un tema scomodo e scottante, che mette in luce i subdoli esperimenti sociali e le violente manipolazioni psicologiche perpetrate ai danni dei minori, regalandoci una impietosa radiografia del contesto ideologico – oggi inserito nel verbo del “pensiero unico” – che mira alla sovversione dei capisaldi tradizionali.
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FUOCO E SANGUE
Titolo completo: Fuoco e sangue. Breve episodio di una grande battaglia
Autore: Ernst Junger
Anno: 2016
Pagine: 154
Il libro: Il 21 marzo del 1918 l’esercito tedesco sferra la prima delle grandi offensive di primavera sul fronte occidentale, con l’obiettivo di sfondare le linee alleate e penetrare in profondità. Dopo l’estenuante guerra di trincea, la prospettiva della battaglia in campo aperto esalta e atterrisce soldati e ufficiali, consapevoli di giocarsi il tutto per tutto in un inaudito dispiegamento di truppe e mezzi, che sembra assegnare alla tecnica un ruolo decisivo. È un’esperienza unica, «che coinvolge la carne e il sangue» e forgia destini individuali e collettivi. In Fuoco e sangue, romanzo del 1925, Ernst Jünger, pluridecorato sottotenente della Wehrmacht, rielabora i propri ricordi in una prosa nitida e solenne, prestando la propria voce all’io narrante e dando modo al lettore di ripercorrere quei tremendi istanti in tutta la loro drammatica fatalità. Sebbene l’entusiasmo del 1914 sia ormai irrimediabilmente perduto, cresce in prossimità dell’attacco la consapevolezza della superiorità dell’uomo sul «materiale» e della sua sorprendente capacità di resistenza. Così, alla vigilia della battaglia, si può ancora assaporare un momento di perfetta solitudine nella natura, incantevole per l’imminente risveglio stagionale, ma anche un ultimo brindisi con i camerati, «nella fratellanza del sangue». E dopo aver combattuto, regna la sensazione di un «pieno compimento», come al «cospetto di una morte indolore dopo una lunga vita».
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A CHI FA PAURA RENÉ GUÉNON?
Collana: Sophia
Titolo completo: A chi fa paura René Guénon?
Autore: Carlo Corbucci
Anno: 2020
Pagine: 126
Il libro: Già pubblicato in una prima versione, qui riveduta e aggiornata dall’autore, sulla rivista Heliodromos nel 2014, questo scritto si pone l’obiettivo di chiarire perché, detto con la chiarezza che questi tempi ultimi ormai richiedono, René Guénon, o meglio la Sua Opera, faccia paura a molti o forse a tutti. Come spiegato lucidamente dall’autore in questo agile ma incisivo saggio, l’Opera di Guénon fa paura perché, muovendo da una radicale e totale condanna della mitologia modernista, dall’individualismo all’illusione progressista, dallo scientismo al democraticismo, dal materialismo fino all’intera cultura moderna, colpisce tutti i ‘sacrari’ sui quali l’uomo moderno ha fondato i suoi illusori equilibri e le sue false ed erronee convinzioni.
L’autore: Carlo Corbucci, avvocato e romano di adozione, è un esperto di cultura islamica e studioso di metafisica. Già autore di varie pubblicazioni per i tipi di Irfan Edizioni, tra cui René Guénon e Ibn Arabi (2014) e Islam: sunnismo e sciismo dalla prospettiva metafisica e iniziatica dell’esoterismo integrale (2017), con il libro A chi fa paura René Guénon? inaugura la sua collaborazione con Cinabro Edizioni.
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QUESTE LE PAROLE DI ZARATHUSTRA 
Titolo completo: Queste le parole di Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno. Testo originale a fronte
Autore: Friedrich Nietzsche
Anno: 2011
Pagine: 586
Il libro: L’umanità è mutevole, incerta, pallida e capricciosa, incline alla danza e al massacro. Perciò Nietzsche sostiene che vada superata, come va superato l’affronto della materia per scoprire le linee di un Partenone. Il “grande stile” è la grande certezza nietzscheana, marmo su cui vanno a infrangersi le aporie degli scettici, dei deboli, dei falsi. E tutto il movimento intorno, le linee che si sfaldano, non è che meraviglia agli occhi dell’artista. Ma il filosofo vuole “un sì unico, un no unico”. Certo, per avere la sicurezza di aver agguantato proprio il giusto sì e il giusto no, “occorre vedere centinaia e centinaia di convinzioni sotto di sé, dietro di sé… La grande passione usa e disusa convinzioni, non si assoggetta a loro – si sa sovrana.”
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ARDITI CONTRO
Autore: A. Augello
Anno: 2017
Il libro: «Un saggio prezioso perché ci immerge nel crogiolo di ideologie che ribolliva tra gli arditi. Nascono negli scontri di piazza capitolini di quegli anni molti degli elementi che poi caratterizzeranno le battaglie metropolitane di mezzo secolo dopo.»
Dalla Prefazione di Gianluca Di Feo
Roma 1919: intorno a Mario Carli, giornalista e poeta futurista, si raccoglie un gruppo di giovanissimi ex combattenti provenienti dal corpo degli arditi, per dar vita a un sodalizio politico e rivoluzionario da cui nasceranno due esperienze diversissime e antagoniste tra loro, il Fascio di combattimento romano e gli Arditi del Popolo. Sono «soldati politici» che, sopravvissuti alla Prima guerra mondiale, hanno giurato di cambiare l’Italia, per poi invece dividersi tra fascisti e antifascisti. In queste pagine, attraverso verbali inediti dei Carabinieri sul complotto di Pietralata, rivivono gli esordi del fascismo a Roma e i primi anni di piombo della Capitale che segnano la data di nascita dei partiti armati, degli attentati alle sedi nemiche, degli agguati e della guerriglia metropolitana, del terrorismo e della violenza nelle università e nelle scuole. Una storia tragica la cui scia di sangue ha attraversato il Novecento segnando la vita di tre generazioni.
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LA GENESI ED IL MARTIRIO DEL MOVIMENTO LEGIONARIO ROMENO
Titolo completo: La genesi ed il martirio del Movimento Legionario Romeno
Autore: Papanace C.
Anno: 1998
Pagine: 159
Il libro: La puntuale ricostruzione, da parte di un testimone d’eccezione, degli avvenimenti che videro l’ascesa del Movimento Legionario Romeno sotto la guida del suo Capitano e l’annientamento nel sangue di un tentativo unico di conciliare lotta politica e ricerca spirituale.
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IL MISTICO SOGNO 
Titolo completo: Il mistico sogno
Autore: Gabriele D’annunzio
Anno: 2013
Pagine: 80
Il libro: Il fantastico: più che un genere, un lato della letteratura a cui molti scrittori si sono affacciati, per ritrarsene a volte esitanti o immergervisi completamente. È accaduto a Lampedusa con Lighea, un racconto che ci fa comprendere più profondamente e quasi emblematicamente l’autore del Gattopardo. È accaduto ad un altro narratore “realista”, Perez Galdós, con La sombra, diventato una specie di classico del genere. Ma né Lampedusa né Galdós sono rimasti nella storia letteraria per quei racconti.
Esiste, quindi, un fantastico d’habitude, che ben conosciamo, soprattutto attraverso certi autori dell’Ottocento, e un fantastico occasionale, quasi del tutto da scoprire. Inutile dire che i testi fantastici di D’Annunzio, qui raccolti, appartengono a quest’ultima categoria. Si tratta di un’esperienza episodica nell’opera dannunziana, ma non per questo meno significativa, soprattutto se si pensa a quell’Abruzzo “magico-arcaico” che ne costituisce la ragione più evidente, anche se non unica.
La deliberata confusione tra sacro e profano, tra sensualità e misticismo, ingenera un’ambiguità espressiva che ritroveremo in certe pagine delle Faville del maglio. D’Annunzio edifica il proprio apocrifo Paradiso sulla riconversione del cristianesimo in paganesimo. Il naturale prende il posto del soprannaturale in un’accezione peculiarmente “greca”, che il poeta, più del prosatore, saprà esprimere in tutta la sua suggestione.
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