Guerre, carestie, pandemia, diritti negati e risoluzioni calpestate. E’ lungo l’elenco delle cose che l’ONU dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) fare, in ossequio ai suoi principi ispiratori. Ma, forse, è troppo preso da quello che gli riesce meglio: essere la marionetta delle élite mondiali che, attraverso questa organizzazione apolide e globalista, provano a realizzare i loro oscuri scopi.
Ed ecco, allora, quali sono le vere priorità dell’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite: santificare la cannabis, rimuovendola dall’elenco delle sostanze dannose. Avete capito bene. Mentre mezzo mondo brucia, le preoccupazioni dell’ONU sono rivolte a riconoscere le proprietà medicali della cannabis. Quindi, ad aprire così la pista alla loro legalizzazione.
E chi si è accodata nel voto? Ma ovviamente l’Unione Europea! Dove i suoi giovani sono devastati dalla diffusione delle droghe leggere e pesanti. Strano? Niente affatto, perché sono proprio i Paesi con il più alto tasso di diffusione di sostanze stupefacenti ad alimentare il dibattito pro-droghe e pro-liberalizzazione nel mondo. Gli Stati Uniti coi loro eserciti di milioni di tossici nelle strade, ne sono la riprova.
Perché, invece, gran parte dei paesi asiatici e africani, invece, si sono opposti? Forse perché queste nazioni conoscono meglio dei raffinati occidentali che cosa vuol dire combattere ogni giorno la guerra alla droga, dove milizie e fanatici di ogni specie si finanziano grazie al traffico di droga, alimentato dall’enorme domande di sostanze stupefacenti destinate a soddisfare il pubblico americano ed europeo in primis. Poco conta che la droga alimenti le rotte delle mafie o, magari, le armi dei fondamentalisti islamici nel corno d’Africa: bisogna consentire il diritto di chi vuole drogarsi, a farlo.
Queste sono le priorità dell’ONU. Non la pace nel mondo o la giustizia nelle relazioni internazionali.
(tratto da Repubblica.it) – L’Onu: via la cannabis dalla lista delle sostanze dannose di Matteo Grittani
Le Nazioni Unite questa mattina hanno riconosciuto ufficialmente le proprietà medicinali della cannabis in un voto espresso a Vienna dagli Stati Membri nel corso della Commissione droghe delle Nazioni unite (Cnd), l’organo esecutivo per la politica sulle droghe.
In agenda c’era il voto su sei raccomandazioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), ha adottato qualche anno fa e che volevano ricollocare la cannabis all’interno delle quattro tabelle che dal 1961 classificano piante e derivati psicoattivi a seconda della loro pericolosita’. La cannabis viene quindi tolta dalla tabella 4, quelle delle sostanze ritenute piu’ pericolose in virtu’ dei suoi impieghi terapeutici. Da notare che l’Ungheria ha votato contrariamente alla posizione comune dell’Ue.
“La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici”, ha detto Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute, coordina la campagna ‘Legalizziamo!’.

Dei 53 Stati quasi tutti quelli appartenenti all’Unione Europea – ad eccezione dell’Ungheria – e alle Americhe hanno votato a favore, compresa l’Italia, raggiungendo la maggioranza di un solo voto, a quota 27. Gran parte dei paesi asiatici e africani, invece, si sono opposti. Questo cambiamento facilitera’ la ricerca scientifica sulla la cannabis, nota per i benefici nella cura del morbo di Parkinson, della sclerosi, dell’epilessia, del dolore cronico e del cancro.