Scherziamo, ma non troppo. Siamo seri, ma disincantati.
Non lo avete notato? Non avete visto cos’è successo il 25 dicembre 2020, il giorno di Natale 2020? Ma sì che lo avete visto e, no, non è stato il giorno di Gesù Bambino. E’ stato il giorno del vaccino.
In questa ridicola parodia del sacro, non affatto casualmente, il giorno di Natale è arrivato il vaccino, con tutta la compagnia festante e applaudente al “salvatore”. Non è un caso: l’obiettivo era – se ce ne fosse bisogno – ridimensionare ancora di più il vero Natale di Gesù Bambino.
E guardate quanti parallelismi:
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appunto, il giorno di arrivo. Come Gesù nasce il 25 dicembre, il vaccino arriva lo stesso giorno;
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la cometa che traccia la via al luogo di nascita di Gesù: scimmiottata dalle sirene dei militari che scortano i carretti-gelato che portano il vaccino;
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l’attesa gioiosa dei sapienti e dei buoni, dei bambini e dei puri: svilita dagli applausi in diretta tv, con le immagini dei camion che entrano in città;
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il Bambinello nasce “al freddo e al gelo“: il vaccino arriva in frigoriferi che lo conservano a temperature pari a circa -70°;
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Gesù è il Salvatore, secondo la tradizione cattolica, il Signore che si fa uomo e scende tra gli uomini: anche questo viene ridicolizzato dal vaccino che – dicono anche dal Vaticano – ci “salverà dal virus”.