Nel ricordo non li hanno uccisi!

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Pescara, 12 Febbraio. È una mattina come tante altre se non fosse che oggi la città si è svegliata con l’ennesimo segno dei tempi: l’oltraggio alla corona di fiori deposta dalle autorità non-politicizzate comunali sul monumento dedicato ad i martiri delle Foibe.

Un sintomo di quella ulteriore degenerazione che ormai annichilisce gli animi e le menti di sempre più persone, figlie di questa era, lasciando in noi anche l’amaro dubbio che questo vigliacco gesto potrebbe anche non essere di matrice politica: “gang” di giovani annoiati, canaglie che trovandosi davanti alla sacralità del gesto e dell’oggetto in questione non hanno saputo resistere ai bassi istinti; perché di questo si parla, di una bestialità che di politico non avrebbe nulla anche se fosse stata attuata da qualche gruppo o singole persone convinte di essere al servizio di una qualche “idea”.

L’unica cosa alla quale sono al servizio, è il caos. E davanti a ciò, il ricordo e la difesa dei martiri delle Foibe, così come di tutti i nostri caduti, non è morto, è solamente stato reso più forte. Perché sappiamo bene che le orde di Gog e MaGog odiano la luce e tutto ciò che ne è riflesso o portatore. In questo caso, hanno odiato un ricordo che sarà SEMPRE più forte del loro fuoco distruggitore!

Anche a distanza di giorni dal 10 Febbraio ribadiamo che, nel ricordo non li hanno uccisi!


(Tratto da Ilmessaggero.it)

Vandali in azione a Pescara nel giardino che ospita il monumento alle vittime delle foibe. A 48 ore dalla ricorrenza del Giorno del Ricordo, la corona d’alloro deposta in piazza Martiri Giuliano Dalmati è stata mutilata da ignoti che hanno agito probabilmente nella notte. Duro il commento del sindaco Carlo Masci su Facebook: “Questo gesto è vergognoso, non è degno di una città civile. La corona apposta il 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, sulla lapide che ricorda le vittime delle Foibe è stata oggetto di questo esecrabile atto di profanazione. Neanche le vittime innocenti di tragedie epocali vengono rispettate. Chiedo scusa a nome della città per questo atto vile di qualcuno che merita di essere espulso dalla nostra comunità”. Il gesto non ha al momento avuto rivendicazioni, la Digos ha avviato indagini e spera in un aiuto dalle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza.