Con la presidenza Biden-Harris “l’America First” di Trump è morto, al suo posto sperimenteremo da qui in avanti “l’America is back” del nuovo presidente. È ormai fin troppo chiara la posizione che il neopresidente statunitense assumerà a livello geopolitico e strategico mondiale: gli USA torneranno ad essere attivi nel mondo. L’obiettivo è quello di riprendere le posizioni abbandonate e ritornare seriamente a ricoprire il ruolo di “poliziotti del mondo” che durante la presidenza Trump era stato tralasciato. A differenza di Trump, infatti, Biden ha già lanciato il grido d’allarme dicendo che “In troppi luoghi, compresi gli Stati Uniti e l’Europa, i progressi della democrazia sono sotto attacco. E noi dobbiamo difenderli”.
Per Joe Biden: “L’America è tornata e l’alleanza transatlantica è tornata”. Viene allora naturale da chiedersi: ma quando se ne sono andati? Perché, in verità, l’America non se ne è mai andata. Gli USA non hanno mai rinunciato al loro ruolo di gendarmi del globo, né hanno smesso di perseguire, in maniera più o meno velata, gli interessi delle loro élite e dei loro centri di potere. Che con Trump ci sia stata una flessione a livello internazionale è ovvio, egli infatti si è più concentrato nel risolvere la crisi economica rinunciando ad interventi militari più o meno diretti a cui gli USA erano completamente coinvolti. Eppure, nei quattro anni di presidenza Trump, lo scontro con l’Iran si è forse inasprito, ma soprattutto gli USA non hanno rinunciato a utilizzare la forza e la violenza. Esempio più lampante è l’assassinio del generale Soleimani, Guida della Rivoluzione Iraniana.
Cosa cambierà dunque con Biden? molto probabilmente i barbari episodi come quello del vile assassinio del generale Soleimani saranno più frequenti, mentre la macchina bellica a stelle e strisce tornerà con arroganza a calpestare il mondo. Ritornerà la postura da gendarmi del mondo, o, per essere più vicini alla realtà, da “aguzzini del mondo”.
(Tratto da Ansa.it ) – Biden, la democrazia sotto attacco in America e Europa
– “In troppi luoghi, compresi gli Stati Uniti e l’Europa, i progressi della democrazia sono sotto attacco. E noi dobbiamo difenderli”: è il monito lanciato da Joe Biden nel suo intervento alla Conferenza di Monaco, secondo gli estratti diffusi dalla Casa Bianca.
Per il presidente americano, di fronte a sfide globali come la pandemia, le autocrazie non sono la risposta come sostengono in molti: “La democrazia deve prevalere e dobbiamo dimostrare che le democrazie possono ancora adempiere alla loro funzione nel soddisfare i bisogni dei nostri popoli”.
“L’era dell’America First è finita. L’America è tornata e l’alleanza transatlantica è tornata”: questo il messaggio che il presidente americano Joe Biden consegnerà nelle mani dei leader del G7 nel corso del meeting virtuale in programma nelle prossime ore, secondo quanto riportano fonti della Casa Bianca. Biden nel suo intervento si soffermerà in particolare sui temi della lotta alla pandemia e della distribuzione dei vaccini, del lotta ai cambiamenti climatici e delle ricette per la ripresa dell’economia.
“Gli Stati Uniti non vogliono una nuova Guerra Fredda”: questo, secondo fonti della Casa Bianca, uno dei messaggi che Biden invierà ai leader del G7, sottolineando però come forti siano “le preoccupazioni” per i tentativi di Russia e Cina di mettere a rischio la democrazia in America e nel mondo. “La democrazia è il modello migliore per affrontare le sfide dei nostri tempi”, il pensiero del presidente americano, che già più volte ha chiarito come la nuova Casa Bianca sarà molto attenta alla questione dei diritti umani.
L’ex segretario di stato Mike Pompeo critica l’amministrazione di Joe Biden per l’apertura all’Iran. “L’ayatollah capisce solo la forza. Io ho guidato una risposta alla minaccia iraniana che aveva come obiettivo quello di proteggere gli americani e sostenere Israele”, afferma Pompeo secondo quanto riportato dai medi americani. “Adottare un modello europeo garantirà all’Iran la strada verso un arsenale nucleare”, mette in evidenza.