Titolo completo: Documenti per il Fronte della Tradizione. Collana ‘Mistica del Fascismo’ – Fascicolo n. 50 – La mistica dell’uomo nuovo.
Autore: Maurizio Rossi
Anno: 2021
Pagine: 40
Il libro:
“Con La mistica dell’uomo nuovo, Raido ricorda i sacrifici di Niccolò Giani e Berto Ricci nel loro ottantesimo anniversario.
[…]
I Mistici furono esempio di intransigenza rivoluzionaria realizzata: la maggior parte di loro partì volontaria e cadde al fronte. Nella loro carne il mito si è fatto nuovamente storia: sacrificio che rappresenta, per noi posteri, l’affermazione sovrana della coerenza e la negazione assoluta del compromesso borghese.
Ecco perché Raido ha scelto proprio le parole di Maurizio Rossi per ricordare i Mistici: le scelte militanti, nella loro lucida ‘follia’, quella del pazzo morire dei samurai, possono essere raccontate solamente da chi, militante a propria volta, ha fatto di tali scelte uno stile di vita.
Questa è la Mistica, questa è la Rivoluzione fascista, il cui compimento fu ed è l’Uomo nuovo, non ‘i treni in orario’.
Uomini nuovi, Niccolò Giani e Berto Ricci, entrambi caduti al fronte nel 1941 (il primo sul fronte greco-albanese, il 14 marzo; il secondo su quello libico, il 21 febbraio), entrambi esponenti della ‘Mistica fascista’: Giani, quale direttore della Scuola; Ricci, come collaboratore della stessa nonché redattore delle pagine infuocate de “L’Universale”.
In ogni caso, Mistici.
Mistici, perché è nell’incontro tra i loro ‘Fascismi’ – ortodosso l’uno, eterodosso l’altro – che vi è l’anima del Fascismo, superiore sintesi delle convergenze.
Mistici, perché il nemico più feroce è l’io borghese, quell’«inglese di dentro» (come lo definiva Ricci), che entrambi, volontari nella Seconda guerra mondiale, hanno saputo incenerire, nel fuoco della battaglia, ricordando al mondo che quella Rivoluzione, forse un po’ infiacchita, viveva e vive ancora, laddove ci sia anche una sola anima eroica pronta a immolarsi per lei.”
Dalla premessa, a cura di Raido