Col cappellino della Nike al concerto del 1° maggio, quello dei lavoratori proletari.
Con lo smalto alle unghie, quello unisex che lui ha creato e ora vanno a ruba.
Con la spocchia dell’intellettuale che inveisce senza contraddittorio.
Così Fedez ieri sera ha fatto la sua pagliacciata al concerto del 1° maggio, in diretta sulla RAI: ha difeso il DDL Zan, ha accusato qualcuno di censurarlo (mentre parlava – ripetiamo – in diretta sulla RAI), ha inventato storie su presunti intrighi legati alla lotta contro l’aborto senza citare alcuna fonte e ha messo all’indice molti uomini, ovviamente impossibilitati a rispondere a questo bimbetto viziato.
Il solito Fedez, il solito degno erede di quel filone di codardi che si esprime gonfiando il petto solo quando sa di avere il favore del potere.
Ma la risposta di Jacopo Coghe – uno di quelli derisi e insultati dal ‘cuor di leone’ Fedez – non si fa attendere. E, questa sì, è coraggiosa.
(tratto da provitaefamiglia.it) – COMUNICATO STAMPA. Concertone 1° maggio. Coghe (Pro Vita & Famiglia) risponde a Fedez: «Deriso mentre stavo guardando tv con mia famiglia. Lo sfido a un confronto». Roma, 1 maggio 2021
“Davanti al televisore, a casa con la mia famiglia, mi sono imbattuto nel pistolotto di Fedez e ad un certo punto mi sono sentito citato e deriso senza possibilità di contraddittorio. Ma un cantante, può porre in essere questi attacchi personali senza possibilità di contraddittorio? Nelle sue parole ho percepito una violenza inaudita, tutto questo pagato con i nostri soldi, perché si tratta di servizio pubblico. La Rai non può farsi megafono di una singola voce. È vergognoso oltre che non rispettoso delle regole” ha dichiarato Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, attaccato come ultracattolico e antiabortista e amicone del leghista Simone Pillon, dal cantante rap durante il concertone del primo maggio andato in onda su Raitre.
“Fedez pensi a cantare, senza condannare le opinioni degli italiani, tutelate dalla Costituzione e dal nostro diritto. Se vuol fare il politico, scenda in campo e si confronti allora in un dibattito pubblico e mostri tutta la sua ignoranza sul tema. La sua è solo propaganda, non conosce i contenuti del Ddl Zan, non è in grado di entrare nei singoli temi e pubblicizza l’antiomofobia come fosse uno smalto. Si metta in gioco, lo aspetto per un confronto alla pari” ha concluso Jacopo Coghe.
(tratto dal profilo facebook di Jacopo Coghe) – CHE CI ODINO, PURCHÉ CI TEMANO
