Le fiabe tradizionali | Cuib Femminile (la figlia del vecchio e la figlia della vecchia)

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A cura del Cuib Femminile RAIDO

Ion Creangă, nato a Humuleşti, Neamţ, 1837 e deceduto a Iaşi 1889, di origine contadina, entrò a far parte della società Junimea (Gioventù), in stretti rapporti con M. Eminescu che lo introdusse nella cerchia degli scrittori che facevano capo alla rivista Convorbiri literare (“Conversazioni letterarie”).

Oltre a numerosi libri didattici, ha scritto racconti e fiabe di carattere popolare (Soacra cu trei nurori “La suocera con tre nuore”, 1875) e ha lasciato lirici ricordi d’infanzia (Amintiri din copilărie) scritti – come le altre sue opere – nella pura lingua del Contadino moldavo, con una freschezza e una naturalezza eccezionali.

Nei ricordi d’infanzia egli descrive con molta sincerità e calore, in una lingua popolare piena di vigore e di colore, la sua fanciullezza.

La fiaba che vi proponiamo oggi è “La figlia del vecchio e la figlia della vecchia” e leggendola ci ha fatto riflettere sulla dedizione…

Buona lettura!

LA FIGLIA DEL VECCHIO E LA FIGLIA DELLA VECCHIA

C’era una volta un vecchio e una vecchia che vivevano insieme.

Il vecchio aveva una figlia bella e intelligente, la vecchia aveva una figlia brutta, stupida e cattiva.

La figlia del vecchio era molto brava, però era sempre criticata dalla matrigna che la accusava di essere pigra.

Un giorno il vecchio padre si stancò di quelle maldicenze e volendo proteggere sua figlia, decise di allontanarla da casa. La figlia comprese e se ne andò.

Durante il viaggio, che percorreva a piedi, vide un albero fiorito coperto di bruchi. Volle aiutarlo e lo ripulì tutto dai bruchi parassiti.

L’albero la ringraziò per quello che aveva fatto. Riprendendo il viaggio si trovò presso una fontana piena di fango, la ripulì per bene e la fontana per ringraziarla, le fece bere l’acqua fresca.

Dopo un tratto di cammino si trovò davanti un forno dirupato, lo riparò e quello per ringraziarla le diede il pane.

Camminando ancora a lungo la ragazza entrò in una densa foresta e giunta in una radura si accosto ad una piccola e povera casa. Qui abitava una vecchia signora che le promise un letto su cui dormire in cambio dei suoi servigi.

Le ordinò di dare da mangiare ai suoi animali. Questi animali però erano mostri. La ragazza, nonostante ciò, non si spaventò e fece ciò che le era stato chiesto. Dopo qualche giorno decise di andarsene e la signora della casa la invitò ad andare in soffitta e scegliere una cassa.

Ce n’erano di piccole e di grandi; la ragazza scelse una piccola cassa e fece ritorno dal padre.

Giunta a casa diede la cassa al padre e l’aprì: da essa sbucarono fuori molti animali domestici e molte ricchezze che fecero felice il padre.

Visto ciò la vecchia matrigna volle tentare la prova con sua figlia per portare a casa molte ricchezze.

Ma la figlia, incontrando l’albero, la fontana e il forno li ignorò e non ebbe niente in cambio.

Arrivata alla piccola casa nel bosco, diede da mangiare agli animali della vecchia signora, ma li fece scottare perché l’acqua era bollente.

Quando salì in soffitta per la ricompensa scelse la cassa più grande e lucente. Fece poi ritorno a casa, aprì la cassa insieme alla madre e furono mangiate da una moltitudine di mostriciattoli che ne uscirono fuori.

Il vecchio e sua figlia buona e gentile vissero felici.