Improvvisamente l’Italia si riscopre ‘sovrana’.
E sono proprio gli anti-sovranisti da strapazzo a dichiararla ‘sovrana’: “nessuno può influenzare la libertà del nostro Parlamento“, dicono.
Quindi gli anti-sovranisti difendono la sovranità. E già questo è il primo corto-circuito.
Aggiungiamo, tanto per continuare a sorridere, che gli stessi anti-sovranisti sono proprio quelli che:
accolgono con godimento malcelato i diktat dell’Unione Europea: “ce lo chiede l’Europa“, affermano sommessi ma, sotto sotto, gaudenti. Accettano qualsiasi sopruso dell’Unione Europea, dai vincoli economici alle regole sull’agricoltura, senza batter ciglio… Ma lo Stato Vaticano non può parlare!
salutano con piacere le 56 basi USA presenti sul nostro territorio, senza mai metterle in discussione o sentir violata la propria autonomia di Stato, perché – d’altra parte – “ci hanno liberato” sostengono facendo spallucce. Intanto i soldati USA fanno quello che vogliono nella colonia italiana… Ma lo Stato Vaticano non può parlare!
si inginocchiano di fronte a qualsiasi movimento lobbistico progressista, dai BLM ai LGBT, perché hanno capito – dicono – che “il futuro e il benessere passa necessariamente dalla inclusion e dalla diversity“. Così, qualsiasi rimostranza perversa e invertita – anche non documentata, non provata e certamente dannosa per l’essere umano – viene accolta con abbandono in un inchino di colpa e vergogna per la propria identità… Ma lo Stato Vaticano non può parlare!
Come se poi il Vaticano avesse veramente parlato… Macché! Una noticina privata, uscita fuori chissà come, a giochi quasi fatti, senza alcun cardinale che abbia le palle – sì, proprio quelle – di rivendicare la posizione e fare la barricata per la difesa della Vita e della Famiglia, nonché della Libertà.
Qui c’è da prendere la situazione di petto, di metterci la faccia, di chiamare i fedeli – quei pochi veri che ascoltano e ubbidiscono – a difesa della Verità. Invece, no: certe sparate pubbliche il Vaticano le fa solo quando si tratta di difendere i pappagalli verdi e i gretini.
In questa storia non c’è nessuna vittima, sono tutti colpevoli.
Anzi, la vittima c’è: ha 6 anni, va alle elementari e fra qualche mese, crescendo a scuola, le maestre gli insegneranno come ci si masturba.