10 vittime civili, fra cui 7 bambini: le mani degli Americani continuano a insozzarsi del sangue di centinaia, migliaia di innocenti. Il Pentagono ha finalmente ammesso le sue colpe per quanto riguarda l’attacco eseguito con un drone a Kabul il 29 agosto. Il generale americano McKenzie pensava di attaccare una camionetta suicida e invece stava facendo saltare in aria una macchina piena di bambini e tre adulti. Pure quando fugge con la coda fra le gambe l’America lascia dietro di sé una scia di sangue.
Dopo vent’anni e più di guerra, bombardamenti, assassinii, omicidi e ruberie, a cosa possono servire le scuse americane? Cosa se ne fanno Afghani, Iracheni, Siriani, Libici, Iraniani e Libanesi delle scuse e condoglianze dell’alto comando americano? Scrisse lo storico romano Tacito: “Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant”, ovvero “dove fanno il deserto, lo chiamano pace”, ma gli Statunitensi non possono dire neanche questo visto che fuggono lasciandosi alle spalle sì il deserto, ma nessuna pace.
(Tratto da tgcom24.it) – Kabul, Usa ammettono errore: drone ha colpito auto sbagliata, uccisi 10 civili
Tra le vittime ci sono 7 bambini. Il generale McKenzie: “Tragico errore”.
Il Pentagono ha ammesso che l’attacco con un drone a Kabul poco prima del ritiro delle truppe americane ha colpito un veicolo sbagliato e ucciso 10 civili innocenti. Lo ha detto il generale Kenneth McKenzie, del Comando centrale Usa, parlando di un “tragico errore” e porgendo le più profonde condoglianze ai famigliari delle vittime. Sette dei 10 morti erano bambini.
Nonostante i dubbi emersi sui media Usa e le denunce dei famigliari delle vittime, finora il Pentagono aveva difeso lo ‘strike’ diretto il 29 agosto contro una “minaccia imminente”, affermando che si trattava di kamikaze diretti verso l’aeroporto di Kabul. Ora il passo indietro: è “improbabile”, spiega il Comando, che il veicolo colpito e le persone che erano a bordo “fossero associate con l’Isis-K o una diretta minaccia alle forze Usa”. L’autista era dipendente da lungo tempo di una organizzazione umanitaria americana.
“Questo attacco era stato lanciato nella ferma convinzione che avrebbe sventato una minaccia imminente alle nostre forze e agli sfollati all’aeroporto, ma è stato un errore e presento le mie sincere scuse”, ha detto McKenzie. Secondo quanto riportato dalla Cnn, il generale si è assunto quindi “la piena responsabilità dell’accaduto”. Nelle scorse settimane il Pentagono aveva riferito della morte di almeno un facilitatore dell’Isis-K e di tre civili.