“Sto impazzendo senza il mio profilo Instagram!”

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È una giornata come tutte le altre; la routine si ripete tranquillamente tra noia e smartworking o dad, mentre la distrazione social ci consente di passare più tempo dietro uno schermo che guardando il cielo. Niente di nuovo insomma, tutto ciò che da 10-20 anni facciamo quotidianamente.
Alcune volte però è capitato che alcuni servizi come WhatsApp non funzionassero per un arco di tempo minimo, sufficiente comunque a farci riflettere sul fatto che ormai i social sono “indispensabili”. L’ultimo down dei social di Zuckerberg però è durato più di 5 ore scatenando il panico non solo tra i giovani, ma fra l’intera popolazione europea.
Sembrava che l’intera vita fosse andata in fumo, che nessuno avesse più un Nord, una direzione da seguire. “Sto impazzendo senza il mio profilo Instagram” è una delle frasi che più hanno detto i ragazzi dai 16 ai 30 anni. La gente ha ormai mischiato la vita e la propria personalità con il virtuale, accelerando il processo di solidificazione dell’essere.
Tutto questo ovviamente, si spera in parte minima, colpisce anche noi che cerchiamo quotidianamente di resistere alle manipolazioni del Mondo Moderno.
È nostro compito quindi metterci alla prova ogni giorno, ma ancora di più in occasioni analoghe per scavare in noi stessi e capire quanto siamo influenzati da alcuni “strumenti”.

 

 

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