FUOCO ANNO 1 N.3 
OMMARIO:
EDITORIALE
L’insostenibile leggerezza dell’essere sostenibili
di Fuoco
ALTER-VISTA
Afghanistan ‘talebano’
intervista a Massimo Fini
(GEO)POLITICA
Quelle guerre da Instagram
di Daniele Dell’Orco
FUOCO DI PAGLIA
Una destra alla buona
di Roberto Asse
RADICI
Il signore degli anelli
di Paolo Paron
SCHEDA
Una rosa per Norma
a cura di Cristina Di Giorgi
* * *
SPECIALE “SOSTENIBILITÀ’ INSOSTENIBILE”
Ecologia e ambientalismo nella mistificazione sulla ‘sostenibilità’
di Eduardo Zarelli
La sostenibilità uccide. Nuove tecnologie per nuove malattie
di Maurizio Martucci
Sostenibilità e proletarizzazione
di Renzo Giorgetti
Da Malthus a Rockefeller: il lato oscuro della ‘sostenibilità’
di Cristiano Puglisi
* * *
VITA DI TRINCEA
La vita in ufficio ai tempi del new work
di Roberto Giacomelli
RADICI
La scomparsa del lavoro
di Enzo Iurato
360°
la distruzione creativa dei popoli
di Cristina Coccia
IL DISPACCIO
Pornografia, tomba della sessualità
SPAZIO OCCUPATO
Un meme vi seppellirà
di Federico Palmaroli (OshØ)
RADICI
I gradi dell’ignoranza
di Carlo Corbucci
MENS SANA
Scocca la freccia (e conosci te stesso)
di Giorgio Lucchesi
INTERNI
Quel Milite Ignoto e… ignorato
di Emanuele Merlino
SOLIDARIETÀ
Territorio & Comunità
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TRA APOLLO E DIONISIO 
Titolo completo: Tra Apollo e Dionisio. Alle origini del mito di Orfeo.
Autore: Massimo Di Marco
Pagine: 152
Anno: 2019
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L’UOMO, L’AMBIENTE E SE STESSO 
Titolo completo: L’uomo, l’ambiente e se stesso
Autore: Rutilio Sermonti
Pagine: 318
Anno: 1992
Il libro: La sconfortante conclusione del vertice ecologico di Rio de Janeiro non è che l’ennesima conferma dell’assoluta impotenza della cosiddetta civiltà moderna a curare se stessa. La dimensione apocalittica che il dissesto ambientale sta assumendo non permette più di affrontarlo come se si trattasse di un inconveniente spiacevole e rimediabile del moderno sviluppo. A che non sia del tutto accecato dai pregiudizi progressisti la tragedia ecologica appare invece come la prova materiale e irrefutabile del carattere diabolico e mortifero proprio di quel concetto di sviluppo umano e della mentalità che vi presiede, carattere già sicuramente affermato e denunziato dai grandi pensatori tradizionalisti, molto prima che le sue nefaste conseguenze anche per la biosfera, raggiungessero l’attuale tragica evidenza.
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NESSUNA RESA! DALL’IRLANDA CON AMORE 
Titolo: Nessuna resa! Dall’Irlanda con amore…
Autore: Fabio Bellani
Anno: 2021
Pagine: 350
Il libro:
1921-2021: Cent’anni di Irlanda del Nord, 1981-2021 quarant’anni dalla morte di Bobby Sands e dei suoi compagni di prigionia sacrificati nella più estrema delle proteste, lo sciopero della fame, marzo 2021 l’uscita delle formazioni lealiste dagli accordi di pace, Aprile 2021 le proteste lealiste, anche violente, contro l’articolo della brexit che pone i confini tra Regno Unito e Unione Europea sul mare d’Irlanda…
La storia di uno Stato relativamente giovane intrisa nella violenza e in una guerra civile non dichiarata, i Troubles, una storia di cui raramente si parla e troppo spesso a senso unico ed in maniera ripetitiva.
Conflitto Nord irlandese anche dal punto di vista della comunità lealista e protestante, generalmente, e a torto , vista solo come una propagine dell’impero britannico, e presentata come delle bande criminale di assassini , in collusione con le forze di sicurezza.
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NEL NOME DI YUKIO MISHIMA 
Titolo completo: Documenti per il Fronte della Tradizione – Fascicolo n. 20 – Nel Nome di Yukio Mishima
Autore: Federico “Skoll” Goglio
Anno: 2020
Pagine: 40
Il libro:
In appendice “Una sfida al nostro tempo” un saggio di M.M. Merlino
PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE
Il 25 novembre 2020, a cinquant’anni dal suo sacrificio, la testimonianza di Yukio Mishima è quanto mai attuale. È una testimonianza di Sole, rinascita e vita.
Egli, a un dato momento della propria esistenza, si rese conto del non-senso del vivere con la penna in mano, quando un mondo di virtù e nobiltà, già alla deriva, stava ormai irrimediabilmente naufragando. A venticinque anni dalla sconfitta bellica, con l’Imperatore costretto a rinunciare alla propria natura sacrale, l’orgoglio nazionale sotto i piedi e un popolo che, dopo aver ricevuto nel proprio seno due bombe atomiche, si vedeva costretto ad accettare i modelli imposti dai loro aguzzini, Mishima decise di segnare con la propria vita la condanna a morte del Giappone e della sua ignavia, in un simbolico connubio di conoscenza e azione. Nel Giappone, il cui esercito non era più formato da patrioti in grado di riscattare l’idea imperiale, ma da mercenari di una compagine difensiva ormai smilitarizzata, egli fondò, in età avanzata, il Tate-no-kai, la ‘Società degli scudi’: un gruppo paramilitare a difesa dell’Imperatore e degli ideali guerrieri e sacrali del Giappone imperiale, incarnati da quei cento samurai che ne furono parte.
E così, l’harakiri di Mishima è stato l’harakiri del Giappone intero. Oggi vediamo le giovani generazioni d’Italia e d’Europa distrutte interiormente dal consumismo, totalmente indifferenti a quello che accade loro quotidianamente, distratte semplicemente dall’idea di consumare.
Gli scenari futuri sono ancora più incerti, ma già si preavvisa una mutazione antropologica senza precedenti: costretti dal Covid a mascherine, digitalizzazione e diffidenza, si sta dando il colpo di grazia anche alla dimensione dell’umanità. L’uomo, o il sembiante antropomorfo che ne rimarrà, sarà costretto a diventare una monade lavoratrice, con il denaro necessario per soddisfare i propri bisogni fisiologici.
Ecco, in tale contesto, l’attualità di Mishima: egli non è l’eroe che nasce perché educato all’eroismo, ma è l’eroe che sorge come estrema reazione al vuoto che avanza, in tutta l’estetica di un modo di vivere che non conosce più il confine tra la vita e la morte. Mishima così si racconta, con la solenne crudezza tipicamente giapponese: «Se rivivo con il pensiero i miei ultimi venticinque anni, il loro vuoto mi riempie di orrore. Posso appena dire di aver vissuto».
Mishima è l’eroe che sorge quando non si può più fare a meno di essere eroi. Eccola, ancora, l’attualità e l’esempio di Mishima, in una domanda brutale, tagliente come un colpo di katana: «È possibile che vi accontentiate di vivere accettando un mondo in cui lo spirito è morto?».
RAIDO
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