Jayne Riviera, la ragazza influencer che ha scattato delle foto con la bara del padre ha anche il coraggio di difendersi sostenendo che “lui avrebbe approvato”. La ragazza, popolare su TikTok, ha addirittura sostenuto di voler abbattere un tabù negativo e di aver agito come se il padre fosse vivo.
Peccato che suo padre era invece morto, che la era mossa da puro egoismo ed individualismo e che più che un tabù, la ragazza ha svergognato sé stessa.
Questi sono i veri effetti a lungo termine dei social, questi i risultati che dieci anni di Facebook, Instagram e delle altre piattaforme social hanno avuto sui giovanissimi. E siamo solo agli inizi.
(Tratto da ilmessaggero.it) – Influencer in posa davanti alla bara del padre, Jayne Rivera si difende: «Lui avrebbe approvato»
««Ognuno gestisce a proprio modo la perdita di una persona cara. Alcuni più tradizionalmente, ad altri piace infrangere i tabù». Questa la spiegazione di Jayne Rivera, influencer di TikTok che qualche giorno fa era finita al centro di una bufera social per aver condiviso foto in posa davanti alla bara del padre.
Capisco «l’accoglienza negativa – ha spiegato Jayne alle NBC – ma ho agito con le migliori intenzioni in un modo che mio padre avrebbe approvato da vivo. «Per me, ho affrontato la morte come se lui fosse ancora vicino a me, in posa davanti alla fotocamera come ha fatto in molte occasioni da vivo». Insomma, l’influencer insiste sul non aver fatto nulla di male. Non la ha pensata così la maggioranza dei suoi follower.
«Vola via, mia farfalla. Riposa in pace papino, eri il mio migliore amico. Hai avuto una grande vita», così nel post dell’influencer. «Non è affatto bello quello che hai fatto Jayne, tuo padre era un veterinario pluridecorato», si legge più in basso in un commento di un utente. «Che cos’è? Un servizio fotografico delle pompe funebri? Vergogna», ha commento un altro follower. Nelle foto, Rivera indossa un abito nero aderente con una manica lunga abbianto a un paio di calze. La ragazza guarda sicura in camera, sorridendo in alcuni scatti.