La crescente tensione diplomatica, politica, economica e militare fra Stati Uniti d’America e Federazione Russa ci sta portando alla rovina. Non solo per la guerra in Donbass che da anni ormai sta insanguinando l’Est Europa, o per l’escalation militare fra Paesi Baltici–Polonia e Russia e Bielorussia, ma per l’aumento inarrestabile del prezzo del gas. Infatti, anche se i giornali non ne parlano e i mass media tacciono sull’argomento, siamo ora arrivati ad un prezzo che è quasi 10 volte più alto di quello dell’anno scorso.
L’aumento vertiginoso del prezzo del gas è sì dovuto ad una crescente domanda da parte dell’Europa, soprattutto per il rilancio dell’economia dopo le chiusure dovute alla pandemia covid19, ma soprattutto ad un minor afflusso del combustibile da parte della Russia di Putin. I prezzi altissimi e la minor quantità del gas hanno così obbligato i paesi europei a chiedere l’invio di gas liquefatto dagli USA, una scelta salatissima e poco eco-friendly. Babbo Natale non avrà una slitta e delle renne quest’anno, ma la mole di un gigantesco cargo caricato con tonnellate id gas liquido.
Gli Americani, infatti, dopo aver creato il problema – soprattutto in quest’ultimo periodo di faccia a faccia con Mosca – si presentano con la soluzione: comprare da loro costosissimo gas liquefatto trasportato su cargo gitanti. Una scelta obbligatoria ma inconcepibile, visto che abbiamo qui vicino, a portata di un semplice gasdotto, le immense riserve russe.
Le scellerate scelte politiche internazionali di Biden&co stanno, ancora una volta, ledendo gli interessi dei loro alleati europei, ma questo poco o nulla importa agli Americani, che sono abituati a far valere prima di tutto i propri interessi. Dovrebbe interessare alla nostra classe dirigente, ai nostri politici e al nostro governo, ma a quanto pare ad essere più importante è tutt’altro, come inventarsi nuove restrizioni e litigare sul nome del prossimo Presidente della Repubblica.
https://www.tgcom24.mediaset.it/ – Sono una trentina i cargo statunitensi dirette verso i porti europei che trasportano il gas naturale liquefatto
I pressi del gas naturale restano vicini ai massimi storici, gettando l’Europa alla ricerca spasmodica di rifornimenti. Le quotazioni da primato hanno indotto i produttori americani a farsi avanti e offrire il loro combustibile alle piazze europee. Sono infatti una trentina le navi cisterna statunitensi dirette verso i porti Ue che trasportano Gnl, il gas naturale liquefatto che, tramite rigassificatori, può essere immesso nelle reti nazionali.
La domanda comunitaria di gas naturale non può più essere soddisfatta dalla sola Russia, con la quale cominciano ad acutizzarsi le tensioni. Dall’altro lato bisogna precisare che le unità americane non basteranno da sole a far fronte all’emergenza energetica.