Terminillo, Canale Orsacchiotta, 16/1/2022
Non vedevamo l’ora, di risentire la neve scrocchiare sotto ogni passo, di riavere tra le mani quella salda presa che solo una piccozza ben inserita nel pendio ghiacciato ti può dare, di essere abbagliati dal riverbero del sole sul bianco dei canali e delle creste.
Nella pratica dell’alpinismo invernale queste e altre sensazioni contribuiscono a vivere un’esperienza nella quale, se ci si approccia correttamente, si ha davvero la possibilità di entrare in sintonia e in armonia con l’ambiente.
Il ghiaccio e la neve sono qualcosa di vivo, ogni giorno ciclicamente si sciolgono, si trasformano e si rigenerano. A seconda di tante variabili come per esempio temperatura, vento, esposizione al sole, si presentano diversi al nostro passaggio.
Necessitano quindi capacità di previsione e adattamento che comunque non azzerano del tutto rischi e pericoli; e forse è anche questo parte del fascino.
L’uscita di oggi ci serve per riprendere confidenza, abbiamo bisogno di allenamento ma non cerchiamo ne velocità ne dislivello, vogliamo progredire tecnicamente ma stavolta scegliamo comunque un canale “semplice”. Ci sarà tempo e modo per innalzare il livello, se Dio vuole.
Le condizioni sono talmente buone che non ci sarebbe bisogno neanche di legarsi ma lo facciamo comunque, così come la nostra attrezzatura risulta sovradimensionata rispetto al canale che stiamo affrontando.
Procediamo senza fretta, ogni nostro passo è sicuro, siamo a nostro agio, sia in salita che in discesa; se consideriamo che sono mesi che non mettiamo i ramponi, possiamo ritenerci soddisfatti.
Sogniamo le Alpi ma non disprezziamo assolutamente il “nostro” Terminillo , come quasi ogni anno, è da qui che si riparte!