La pandemia alla luce della ‘guerra occulta’

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a cura di Heliodromos
A rigor di logica non sarebbe del tutto appropriato ricorrere alla categoria “cospirazionista” dello studio della storia introdotta dal conte polacco Emmanuel Malynski, nella sua omonima opera (La guerra occulta – Armi e fasi dell’attacco ebraico-massonico alla tradizione europea), per analizzare l’attuale emergenza sanitaria. Infatti, lo studio del Malynski esaminava l’attacco condotto dalle forze della sovversione ai vecchi Stati feudali e aristocratici nel corso dell’800 fino alla Prima Guerra Mondiale, studiando gli avvenimenti dal punto di vista di una terza dimensione della storia (come ci ricorda Evola, quella «che non considera come essenziali le due dimensioni di superficie comprendenti le cause, i fatti e i dirigenti visibili, bensì anche la dimensione in profondità, dimensione “sotterranea”, dove si applicano forze e influenze la cui azione spesso è decisiva e che non di rado non sono nemmeno riconducibili a ciò che è soltanto umano, individualmente o collettivamente umano»); cercando le cause e i protagonisti reali degli accadimenti al di là degli aspetti sociali, culturali e politici, gettando così lo sguardo dietro le quinte per risalire alle ragioni vere che avevano permesso di abbattere definitivamente quel che restava dei governi dell’Ancien Régime, la cui legittimità dipendeva da principi dall’alto che ne avevano animato le istituzioni, le leggi e gli ordinamenti sociali. 
Oggi, di fatto, la guerra in corso non è più rivolta contro gli Stati ma contro il singolo essere umano, nella sua integrità fisica e psichica. Essendosi le forze della sovversione mondiale impossessate da tempo del governo dei singoli Stati nazionali, è venuta meno da parte di queste la necessità di cospirare contro le istituzioni governative, passate tutte quante al loro servizio; il vero e proprio “potere occulto” essendo da tempo collocato geograficamente nei Paesi dell’ex Commonwealth (Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda), con l’aggiunta della metastasi sionista nel cuore del Medio Oriente. Quell’organizzazione di Stati in cui un ruolo non secondario hanno svolto — insieme al puritanesimo e all’ombra di una rappresentazione parodistica dell’idea monarchica — le logge massoniche deviate d’Inghilterra, al centro di tante trame del passato risorgimentale e carbonaro; alle quali si possono equiparare, per la metodologia d’intervento adottata, le recenti “rivoluzioni colorate”. Questo potere occulto ha, di fatto, il monopolio dell’informazione e il controllo del web, della finanza, delle forze dell’ordine (o meglio, del disordine), degli apparati militari e dei servizi segreti; potendo così dettare le linee guida per la direzione da imprimere agli avvenimenti politici e sociali: al loro interno e presso tutti gli altri stati asserviti al sistema, l’Italia in primo luogo.
Per cui le “istanze” dissolutrici che avevano motivato l’azione delle forze lanciate all’attacco delle istituzioni tradizionali non sono venute meno, continuando a logorare e corrodere, non più gli Stati ma la coscienza di ogni singolo individuo; distruggendo definitivamente quanto ancora potesse essere rimasto in lui di riferimento al sacro, al bello, al giusto, al buono e al nobile; privandolo dell’appoggio dei valori spirituali e tradizionali e rendendolo incapace e inadatto ad attingere a una risorsa fondamentale per la crescita spirituale quale la concentrazione, indispensabile per armonizzare i diversi elementi costitutivi dell’individualità umana. Parafrasando, si potrebbe affermare che “fatti gli Stati della sovversione, bisognava poi fare i cittadini sovversivi”, senza radici e riferimenti superiori. Inquadrato il problema in questi termini, acquista allora valore e significato il ricorso alla categoria della guerra occulta, in ragione dei mezzi adottati per condurre questo attacco micidiale e forse definitivo delle forze del male all’uomo dei tempi ultimi, attraverso il tentativo di instaurare una nuova normalità che, col pretesto sanitario, sta predisponendo gli strumenti per un tirannico controllo capillare e minuzioso; che si proietterà ben oltre l’attuale emergenza, conducendo l’intero Pianeta verso quel “grande riassetto” auspicato dal feroce ed antiumano capitalismo terminale.
Del resto, se nella società tradizionale agiva la volontà di salvaguardare il benessere fisico, psichico e spirituale di ogni singolo suddito, dando ad ognuno il suo, negli Stati moderni sembra essere diventata centrale una malefica volontà di danneggiare in qualunque modo possibile ogni cittadino, esponendolo a micidiali attacchi fisici e psichici finalizzati a ridurne e annientarne ogni anelito di libertà e di crescita interiore, riducendolo a un vile consumatore di beni materiali: assecondandone vizi e tendenze deleterie. Fino al tentativo odierno di trasformarlo in un definitivo ammalato cronico, terrorizzato e sfiancato nel corpo e nell’anima, costringendolo a trascinarsi — esitante, indeciso, malfermo e barcollante — da uno studio medico ad una farmacia, da un ospedale al… cimitero. Il suddito ideale per qualunque potere dispotico!
Se il Malynski aveva paragonato le malattie del corpo sociale (le rivoluzioni e i disordini) a quelle dell’organismo individuale, dove le infezioni da batteri e virus lasciavano intravvedere una volontaria e malevola opera di contagio, non è azzardato ipotizzare un uguale processo, a parti invertite, per cui si provoca un’infezione nel singolo per raggiungere degli obiettivi che interesseranno l’intera società. E siccome la guerra occulta è sempre stata combattuta ricorrendo a ben precisi strumenti ed armi, puntualmente elencati ed analizzati da Julius Evola (nel tredicesimo capitolo del suo Gli uomini e le rovine), può essere utile cercare di individuarne l’uso e l’applicazione di alcuni di essi anche all’interno dell’attuale (presunta) emergenza sanitaria.
Nell’attuale orchestrazione si rivela, in primo luogo, un’evidente suggestione scientista, capace di giustificare ogni provvedimento adottato con l’alibi di una fideistica e (proprio per questo) antiscientifica spiegazione positiva degli avvenimenti, al fine di dimostrare un teorema già deciso in partenza, in direzione dell’unica conclusione possibile: “il Covid è un virus mortale che si potrà curare solo tramite la somministrazione del vaccino”. Per alimentare tale suggestione collettiva si è ricorso ad uno spiegamento di forze mediatiche mai viste prima d’ora, con l’attacco preventivo verso qualunque voce dissidente o anche solo parzialmente dubbiosa sulla narrazione ufficiale: azzannando ferocemente chiunque osasse ipotizzare una lettura alternativa dei fatti. Ma, mentre la gran parte degli agenti dei vecchi moti rivoluzionari erano quasi sempre mossi da un mal riposto e ingenuo idealismo ribellistico, gli attuali propagandisti filogovernativi agiscono palesemente dietro motivazioni bassamente egoistiche, legate al tornaconto economico ed al più infame carrierismo. Esseri ignobili e senza dignità, disposti a vendersi al miglior offerente per spargere veleni e menzogne su una popolazione inerme e indifesa.
Inoltre, affinché il panico e il terrore si potessero impossessare delle persone, bisognava che nell’essere umano venisse cancellato qualunque riferimento sovrannaturale e qualunque supporto di tipo religioso: chi è terrorizzato dall’idea della morte è disposto ad accettare qualunque costrizione e qualunque provvedimento, per quanto assurdo esso sia. Ed in effetti risulta sorprendente — e per certi aspetti incomprensibile — l’estrema velocità con cui la Chiesa cattolica, coi suoi più alti vertici succubi del potere politico, ha abdicato alle sue funzioni spirituali, per concentrarsi sulla esclusiva salvaguardia dei corpi e sulla sanificazione igienico sanitaria; lasciando in mano ad altri l’oramai superflua gestione delle anime. E la semplice scomparsa dell’acqua benedetta dalle acquasantiere nelle chiese è già indicativa del vero “beneficiario” di una simile delicatezza e attenzione! Quello stesso spirito di divisione che in questo frangente ha innescato — firma e marchio inequivocabili del vero promotore di tutto quello che sta accade — rotture di rapporti e fratture insanabili, sia all’interno di singoli nuclei familiari, sia fra colleghi, e perfino presso sodalizi e gruppi di fratellanza spirituale. 
Ma un simile risultato nasconde un ulteriore risvolto negativo, sicuramente previsto e calcolato da parte di coloro che conducono il gioco. Quello di screditare e danneggiare un’istituzione ultra millenaria come la Chiesa cattolica, attraverso l’inadeguatezza di alcuni dei suoi rappresentanti; dimenticando le tuttora esistenti oasi di perfetta e costante fedeltà ai dettami evangelici. Facendo scambiare un principio coi suoi esponenti si porta a mettere in discussione l’intero “edificio”, così come fece a suo tempo la Riforma luterana e, in ambito politico, l’aggressione alle monarchie ed agli imperi, in ragione dell’inidoneità di alcuni dei loro membri. Invece di pensare ad una logica ed opportuna sostituzione di quanti rivelatisi indegni e non all’altezza del compito assegnatogli, si è indotti alla demolizione dell’intero organismo malato: una sorta di eutanasia istituzionale, perfettamente in linea, del resto, con i mortiferi orientamenti della medicina attuale.
Queste considerazioni ci inducono a puntare l’attenzione anche sul variegato e pur benemerito schieramento che fin dall’inizio della pandemia si è posto contro la narrazione ufficiale ed ha cercato di contrastare i provvedimenti governativi. Va detto, purtroppo, che esso non è mai riuscito a dare l’impressione di una credibile forza e consistenza in grado di contrastare realmente le decisioni governative, dando spesso voce ad elementi non sempre in buona fede, scarsamente consapevoli e poco equilibrati; avendo risvegliato la battaglia in corso fanatici d’ogni sorta, anche di tipo religioso, fornendo loro il pretesto per manifestare personalissime inclinazioni e tendenze ideologiche e sentimentali poco efficaci ai fini dello scontro in corso; scadendo spesso costoro in un formalismo superficiale e inconcludente a discapito dell’essenziale; ritrovandosi in tal modo neutralizzati e resi inoffensivi, se non addirittura utilizzati, malgrado loro, in senso opposto alle loro reali intenzioni. Come è successo con i ripetuti richiami ed appelli alla democrazia ed alla costituzionalità o meno dei provvedimenti presi, mostrando in tal modo di prendere sul serio simili ridicole istanze, anche da parte di elementi che, almeno a parole, si dichiarano avversari dell’attuale sistema democratico. Paradossalmente, questi hanno rivestito spesso il ruolo di spalla e comprimari dei rappresentanti ufficiali, andando a recitare la parte utile al potere di capro espiatorio e di nemico perfetto su cui far confluire l’odio ed il risentimento della restante popolazione.
Non meno preoccupante risulta, per finire, l’evidente e irreversibile smascheramento dei rappresentanti politici di tutti quanti gli schieramenti in campo, ognuno impegnato per conto suo nel gioco delle parti di governo e opposizione; i quali stanno chiaramente dimostrato di non preoccuparsi minimamente della legittimazione elettorale da parte dei cittadini, avendo evidentemente compreso o essendo stati avvertiti in tal senso che, per il futuro, l’accesso ai posti di misero e limitato potere e di condizionato e subordinato governo avverrà per cooptazione dall’alto e per meriti acquisiti durante l’attuale “marcia sull’uomo”, e non più attraverso la delega da parte degli elettori. 
Posto che l’uscita dall’attuale stato di oppressione non potrà dipendere esclusivamente da interventi di tipo umano, per quanto di segno opposto all’orientamento generale, risulterà indispensabile — come sempre e ancora una volta — l’ausilio e l’intervento delle forze dall’alto per ristabilire giustizia e verità, sostenendo e guidando nella loro lotta gli ultimi uomini liberi rimasti fedeli alla tradizione ed alla sua origine soprannaturale, quelli che non vivono nell’illusoria attesa di ottenere la loro libertà dal di fuori, dagli altri o, addirittura, dallo stesso potere avverso, essendo dotati dell’ardire e del furore controllato, necessari a liquidare definitivamente l’anomalia attuale e le tendenze malefiche che la reggono nella sua effimera instabilità. I quali uomini liberi, come ci ricorda Evola nello scritto prima citato, dovranno sempre essere consapevoli del fatto che «il più importante campo per l’applicazione della conoscenza delle armi della guerra occulta è […] quello interno, è il proprio pensiero. È qui che bisognerebbe stare in guardia, è qui che si dovrebbe essere capaci di riconoscere le influenze sottili che in dati frangenti cercano di suggerirci certe idee e certe reazioni. Giunti a tanto, quand’anche non fosse ancora possibile individuare nell’ambiente gli avversari, essi, quali pur siano, troverebbero a poco a poco sbarrate le vie principali della loro azione segreta».