Lo senti anche tu, l’odore di plastica?
Di artificiale, di nuovo, di gommoso e melenso.
Di patetico, costruito, brandizzato. “Taylor-made per like”.
L’odore dell’ufficio marketing e degli scatoloni ancora con lo scotch, e dentro i manichini.
Del conveniente, dell’apparente, l’odore di plastica dei volantini 3X2.
Del set cinematografico, dei truccatori, degli illusionisti.
Della fotografa che, nella foto, malamente è tradita dallo specchio.
L’artificio fatto sistema, il “così devi pensare”, la partigianeria delle cose, il 2.0 del politicamente corretto.
Anche se fate i selfie transgenerazionali, transpartigiani, transpubblicitari non ci convincete.