Dormire? Meglio Internet!

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L’Università di Leicester ha scoperto che il 12,5% dei bambini sui 10 anni si sveglia ogni notte per guardare il proprio telefono, togliendo preziose ore al sonno e creando gravi disagi psichici e somatici. Noi potremmo aggiungere che hanno scoperto la cosiddetta “acqua calda”. Infatti dalle righe di questo giornale abbiamo molto spesso parlato di social, ne abbiamo denunciato le ricadute maligne sui giovani e i meno giovani, abbiamo scritto dei diversi problemi che possono causare e le malattie mentali o meno a cui i più piccoli possono incorrere in seguito ad una eccessiva sovraesposizione. 
Chi si aggira sui trent’anni dovrebbe ben ricordarsi di come i professori, le maestre e i nostri genitori fossero preoccupati se stavamo troppo attaccati alla televisione o ai videogiochi. I social non c’erano ancora, e la loro attenzione si focalizzava sul fatto che fosse meglio giocare all’aperto, divertirsi con gli amici e in compagnia piuttosto che stare tutto il giorno sul divano davanti ad uno schermo. Preoccupazioni sacrosante, a cui ora non possiamo fare altro che dare ragione. Oggi, purtroppo, nel mondo paradossale in cui stiamo vivendo, il problema non è tanto lo stare in casa attaccati alla TV, quanto vivere 24h su 24h connessi, raggiungibili e sempre reperibili.
Non solo i ragazzi, ma anche gli adulti sono sovraesposti a questi stimoli continui: mail del lavoro che arrivano a mezzanotte inoltrata, chat d’incontri, notifiche da ogni tipo di social accumulatesi negli anni e messaggi di ogni tipo: non siamo mai soli, o almeno così ci sembra. La tecnologia è ormai entrata a far parte della nostra vita quotidiana, irrompendo – letteralmente – anche nella nostra pelle e in ogni nostro tipo di relazione sociale.
Vale la pena, allora, piuttosto che farsi dominare, incatenare da essa, raggiungere una posizione di giusto distacco, un corretta indifferenza che ci allontani da likes, notifiche, stories, email, messaggi vocali e quant’altro. Dobbiamo riacquistare il senso della realtà, e renderci conto di quanto sia pericoloso il fatto di portarci nelle tasche uno strumento tecnologico così potente come i telefoni cellulari. Non dobbiamo farci incatenare dalla tecnica, dalla techne, quanto piuttosto dominarla per lo strumento che è.

(tratto da ansa.it) – Social media tolgono sonno ai bambini, una notte a settimana

Studio università inglese su 60 pre adolescenti

Uno studio dei ricercatori della De Montfort University Leicester rivela che i bambini di dieci anni perdono circa una notte di sonno a settimana rimanendo svegli per utilizzare i social media.

La ricerca, guidata dal docente di psicologia, il dottor John Shaw, suggerisce che il 12,5% dei bimbi intorno ai 10 anni si sveglia volontariamente per controllare le notifiche sul cellulare.

Per il suo studio, Shaw ha analizzato il comportamento di 60 pre-adolescenti, provenienti da diverse scuole e città nel Regno Unito. Il gruppo ha dormito in media 8,7 ore ogni notte, meno delle 9-12 ore raccomandate per quella fascia di età dai Centers for Disease Control and Prevention. La maggior parte ha ammesso di aver utilizzato i social media per “più di quattro ore al giorno”, con due terzi che hanno affermato di utilizzarli proprio prima di coricarsi. “Il timore di essere estromessi, che è amplificato dai social media, sta influenzando direttamente il sonno dei più piccoli, che vogliono sapere cosa stanno facendo i loro amici – ha spiegato il dottor John Shaw durante un intervento al British Science Festival – Se non sei online quando sta succedendo qualcosa, significa che non stai prendendo parte a quella cosa. Si cade in un loop: chi è ansioso va ancora più sui social media, il che lo rende più ansioso ancora, con un impatto negativo sul sonno”. TikTok ha il maggior coinvolgimento nei bambini intervistati, con il 90% che ha sottolineato di aver utilizzato l’app di notte. Snapchat è al secondo posto con l’84%, mentre poco più della metà ha usato Instagram. (ANSA).