“Conan il ragazzo del futuro”. Esempio di eroismo in un cartone giapponese

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Sono lontani i giorni in cui venivano prodotti cartoni animati per bambini con importanti contenuti educativi, che si basavano su tematiche significative anche per gli adulti. Uno di questi è “Conan il ragazzo del futuro”, ideato nel 1978 dal famoso regista giapponese Hayao Myazaki. 
La serie, ispirata al romanzo “The Incredible Tide” di Alexander Key, è ambientata in un contesto post-apocalittico, in cui la terza guerra mondiale ha causato, per l’esplosione di bombe elettromagnetiche, l’inabissamento di gran parte dei continenti. I sopravvissuti dovettero abbandonare lo stile di vita borghese ed urbano e ritornare a condurre una vita immersa nella natura
Il protagonista è un ragazzino di nome Conan, nato dopo il conflitto, cresciuto su di un’isola chiamata “L’isola perduta” insieme a suo nonno, unica persona che ha mai visto. Egli conduce una vita serena, dedita alla pesca e all’aiuto verso il nonno, il quale pensa che essi siano gli unici sopravvissuti. La loro serenità muta il giorno in cui sulla spiaggia dell’isola Conan trova una ragazza svenuta di nome Lana, in fuga da Indastria, città sorta dopo il conflitto e volta alla realizzazione di una società scientista e tecnocratica. Lana è ricercata dalla polizia di Indastria in quanto nipote del dottor Rao, unico scienziato che conosce l’energia solare, di cui Indastria vuole approfittarsene. 
Nel corso della serie Conan cercherà in tutti i modi di proteggere Lana e sconfiggere Indastria, insieme a molti personaggi che incontrerà durante l’avventura. 
Andando oltre la trama possiamo trovare nel cartone, all’apparenza divertente e pieno di azione, tematiche importanti.
Il racconto intero si basa sulla contrapposizione tra una società ultra-razionalista e scientista, governata da una élite tecnocratica che non tiene in considerazione il bene dei propri cittadini ma tenta di sfruttarli per arricchirsi maggiormente (Indastria), e l’isola di High Harbor, dove si conduce una vita comunitaria agreste che ricorda quella dei villaggi medievali.
Il protagonista, Conan, rappresenta la candida gioventù, piena di vigore e forza, volta al dono disinteressato verso l’altro e alla lotta contro il nemico. La figura di Conan si potrebbe assimilare a quella di un Ulisse moderno, che viaggiando per i mari si imbatte in numerose sfide dove ogni volta ne esce sempre più forte. Egli è il classico eroe che si fa esempio
Infatti, nel corso della storia, Conan si imbatterà in numerosi personaggi, alcuni che hanno a cuore la sua battaglia e lo affiancheranno, altri che cercheranno di ostacolarlo, e altri ancora che, se inizialmente saranno nemici, nel corso dell’avventura muteranno il loro atteggiamento malvagio schierandosi dalla parte del bene. Questo cambiamento è causato dall’apertura del cuore che Conan mostra loro, il quale si comporta sempre in modo corretto, combattendo il nemico ma senza odio e disprezzo.
Altro tema percepibile nella storia è la nostalgia per il passato che attanaglia alcuni personaggi. Sono numerosi infatti i richiami al mondo pre-apocalittico ed evidenti i dolori che ognuno prova nel ricordo. Ciò nonostante, viene riconosciuto che la precedente società è stata quella che ha condotto alla distruzione del mondo e alla morte di miliardi di persone, per questa ragione molti di loro tentano di ricostruire un mondo che si discosti da quel passato degenerato.
Detto ciò, non possiamo che invitare i lettori a godersi le avventure di Conan, divertendosi e prendendo ciò che di positivo viene trasmesso, augurandoci che cartoni animati del genere vengano prossimamente ancora prodotti, affinché i bambini possano crescere con buoni esempi e non con fatine gender fluid e personaggi effeminati.