Fuoco n°8 – Se questo è l’uomo
Descrizione
«SE QUESTO È L’UOMO»
Dal pensiero unico al transumanesimo, passando per metaverso e attacco alla vita: l’uomo è sotto attacco. Il nuovo numero di FUOCO denuncia l’aggressione non dichiarata (ma reale).
L’uomo questo sconosciuto, scriveva Alexis Carrel quasi cento anni fa. Ma cosa resta dell’uomo per come è stato conosciuto e indagato sino ad oggi? A ben guardare, molto poco. Tra i dogmi del politicamente corretto, l’iper-digitalizzazione, l’attacco alla vita e il lavaggio del cervello a cui è sottoposto, viene da chiedersi se questo è l’uomo. Nel giro di pochi anni, infatti, stiamo assistendo a una trasformazione radicale e transumana.
Per provare ad indagare tutto questo FUOCO dedica il suo Speciale per riflettere sull’aggressione in corso contro l’uomo e la donna, grazie ai contributi di Marcello Foa, Francesco Giubilei, Maria Rachele Ruiu e Enrica Perucchietti.
Un attacco con l’obiettivo dichiarato – ma non troppo – di creare una (dis)umanità postmoderna, liquida e dipendente dalla tecnologia a cui essere connessi per sempre. E di cui parleremo anche il 25 Febbraio in un convegno a Roma sul tema (www.sequestoeluomo.it) con gli autori dello Speciale di questo numero ed a cui si aggiungeranno anche Francesco Borgonovo, Simone Pillon e Jacopo Coghe.
Sempre di aggressione si parla con Costanza Miriano, ma stavolta contro la vita e la natalità. A cui fa eco il j’accuse di Elio Della Torre contro la scienza moderna rea, troppo spesso, di trasformare il farmaco in veleno, propinandolo a una umanità ipocondriaca.
Rimaniamo su temi caldi, anzi caldissimi, con Tommaso Longobardi: l’”uomo nero” che anima i social network della Premier Giorgia Meloni e svela alcuni dietro le quinte del mondo della comunicazione digitale politica.
Per esplorare il pantheon degli autori e dei pensatori anticonformisti analizziamo con Marco Scatarzi il pensiero di uno dei più grandi filosofi contemporanei (Byung-Chul Han) non senza qualche critica alla sua idea di rivoluzione (im)possibile. C’è ancora margine per un cambiamento radicale della società in cui viviamo? Decisamente si per Renzo Giorgetti nella sua critica a trecentosessanta gradi contro la democrazia.
Spazio, poi, all’irreverenza di fantasia – ma iper-realistica – di Armando Schiaffini, icona turboprogressista e radical chic del web che, tra una provocazione e l’altra, ci fa riflettere sullo sbandamento dei “comunisti col Rolex” ormai divenuti “progressisti” (ma sempre col Rolex addosso!).
Fuori dagli schemi è l’analisi di Guido Giraudo che ci accompagna in un lungo excursus nel linguaggio dell’era digitale, così come controcorrente è l’analisi di Cristiano Puglisi che, sempre in tema di comunicazione, smonta per pezzo le strategie di green/pink/gay-washing operata dal marketing e dalle grandi aziende per fare cassa e lavarsi la coscienza.
Ed a proposito di strategie di comunicazione, come commentare la prassi della ‘reductio ad hitlerum’ per svalutare l’avversario minandone la credibilità e il diritto di parola? Lo fa per noi Roberto Giacomelli. A cui si associa Giulio Magnani, dell’associazione UnArmi, con un’intervista contro la mostrificazione e la criminalizzazione da sempre in atto nel nostro Paese contro i proprietari di armi e le armi stesse.
Spazio, infine, agli approfondimenti culturali e di kulturkampf con Paolo Gulisano che ci porta alla scoperta del ‘combattente dell’ovvio’ G.K. Chesterton, e del Dispaccio per questo numero dedicato alla grande chimera dell’uomo moderno: la felicità.
Non solo parole! Spazio alla grafica ed a i disegni d’autore con i con i contributi di Daniela De Vita e di Nemo, già disegnatore ufficiale di Cinabro Edizioni.
…E tanti, tanti altri articoli e Autori vi aspettano nell’8° numero di FUOCO!
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L’attivismo. Antitesi della retta azione
Descrizione
L’uomo nuovo
Attacco alla famiglia. Radicamento personale e resistenza comunitaria
Cielo e Terra
Descrizione
Titolo completo: Cielo e Terra. Poesia, simbolismo, sapienza nel Poema Sacro
Autore: Silvano Panunzio
Anno: 2009
Pagine: 293
Il libro: Dopo secoli e secoli di spiegazioni approssimative e di ipotesi generiche, finalmente svelato in piena luce l’arcano centrale di Beatrice: perciò di un Dante, nascosto con lei ai superficiali. Non il solito Vate convenzionale ed elementare, ma l’occulta Piramide che custodisce il suo segreto millenario dalla Terra fin nei Cieli, manifestando un triplice volto, esterno, interno, superno.
Tale speciale assunto esposto da due maturi interpreti, insieme collaboranti da lontano nello spazio e nel tempo, risale copertamente al beneplacito delle guide invisibili dell’antico ordine giovannita, depositarie ermetiche del verbo dantesco, da lui stesso lor affidato.
Il testo si svolge unitamente alla personale, laboriosa riscoperta dei misteri, ancora inediti, del Trecento poetico italiano. Mentre il tutto si colora in fine, ad opera di un esperto, nel mistico quadro, più che ortodosso, dell’ispirato magistero giovannèo.
Silvano Panunzio è considerato un classico della lingua e letteratura italiana, nonché del pensiero cristiano. E’ nato a Ferrara, dove è membro dell’antica “Accademia estense delle scienze”.Docente di filosofia, ha vissuto e insegnato quasi sempre a Roma. La sua identità spirituale si basa totalmente sul Vangelo, primo libro letto a otto anni e imparato a memoria. Si è formato culturalmente su grandi Pensatori come Platone, Origène, Schopenhauer
(con i suoi forti richiami alla Sapienza dell’India), sui Padri della Chiesa Orientale (invitanti alla gnosi genuina), sui più sublimi Mistici evangelici; dall’autore dell’Imitazione a Bonaventura, Pascal, Dostoevskij. Così avviato, si perfezionò alla scuola intellettuale del sommo Metafisico simbolista René Guénon. All’età di tren’anni comincia lo studio dell’ebraico biblico alla guida personale del pio (ha sìd) Eugenio Zolli, già Rabbino-capo di Roma. E riceve a quarant’anni, un’ulteriore e definitiva impronta spirituale dal Priore Benedettino della Badia di Farfa: il geniale e ispirato Padre Agostino Zanoni. Panunzio comincia a manifestare il suo pensiero, frutto di una così complessa formazione, con ampi saggi e con libri. Il suo pensiero ha vasti echi, per espressa richiesta di traduzioni, in Austria, Germania, Spagna, Portogallo, Stati Uniti, l’intero Sud America, ed è noto in Oriente, (Gerusalemme, Cairo, India). Nei suoi testi campeggia l’Opera speculativa di eségesi e di sintesi intitola la Dottrina dello Spirito, apparsa finora in dieci volumi, e scritta in forma letteraria con originale stile “poematico”.
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Il paese dell’eroica felicità. Usi e costumi giapponesi
Descrizione
Ogni pagina di questo volume rivela al lettore un lembo e un aspetto sconosciuti del Giappone, nonostante che tanto sia stato scritto sul Paese del Sol Levante. Si possono infatti contar sulle dita di una mano gli Europei che conoscano fluidamente l’idioma nipponico, la lingua più complicata e difficile tra tutte le lingue esistenti: fra questi, Pietro Rivetta è stato forse il primo della sua epoca capace, al tempo stesso, di essere scrittore vivace ed osservatore acuto. Se, sotto lo pseudonimo di «Toddi», egli ha riscosso in Italia una diffusa notorietà nella prima metà del Novecento, non minore è quella che, con il suo vero nome, egli ha avuto presso il pubblico giapponese per i suoi articoli pubblicati in giornali locali e persino come poeta nipponico. Questo volume, uscito in prima edizione nel 1941, è rimasto sepolto nei meandri della storia per oltre ottant’anni. Idrovolante Edizioni lo ripropone oggi nella versione integrale dell’epoca.
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