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Fuoco n°8 – Se questo è l’uomo

La crisi antropologica dal politicamente corretto al metaverso

Anno II – Numero 8

Gen-Feb-Mar 2023

Descrizione

«SE QUESTO È L’UOMO»
Dal pensiero unico al transumanesimo, passando per metaverso e attacco alla vita: l’uomo è sotto attacco. Il nuovo numero di FUOCO denuncia l’aggressione non dichiarata (ma reale).

L’uomo questo sconosciuto, scriveva Alexis Carrel quasi cento anni fa. Ma cosa resta dell’uomo per come è stato conosciuto e indagato sino ad oggi? A ben guardare, molto poco. Tra i dogmi del politicamente corretto, l’iper-digitalizzazione, l’attacco alla vita e il lavaggio del cervello a cui è sottoposto, viene da chiedersi se questo è l’uomo. Nel giro di pochi anni, infatti, stiamo assistendo a una trasformazione radicale e transumana. 

Per provare ad indagare tutto questo FUOCO dedica il suo Speciale per riflettere sull’aggressione in corso contro l’uomo e la donna, grazie ai contributi di Marcello FoaFrancesco GiubileiMaria Rachele Ruiu Enrica Perucchietti.
Un attacco con l’obiettivo dichiarato – ma non troppo – di creare una (dis)umanità postmoderna, liquida e dipendente dalla tecnologia a cui essere connessi per sempre. E di cui parleremo anche il 25 Febbraio in un convegno a Roma sul tema (www.sequestoeluomo.it) con gli autori dello Speciale di questo numero ed a cui si aggiungeranno anche Francesco BorgonovoSimone Pillon e Jacopo Coghe.

Sempre di aggressione si parla con Costanza Miriano, ma stavolta contro la vita e la natalità. A cui fa eco il j’accuse di Elio Della Torre contro la scienza moderna rea, troppo spesso, di trasformare il farmaco in veleno, propinandolo a una umanità ipocondriaca.  

Rimaniamo su temi caldi, anzi caldissimi, con Tommaso Longobardi: l’”uomo nero” che anima i social network della Premier Giorgia Meloni e svela alcuni dietro le quinte del mondo della comunicazione digitale politica. 

Per esplorare il pantheon degli autori e dei pensatori anticonformisti analizziamo con Marco Scatarzi il pensiero di uno dei più grandi filosofi contemporanei (Byung-Chul Han) non senza qualche critica alla sua idea di rivoluzione (im)possibile. C’è ancora margine per un cambiamento radicale della società in cui viviamo? Decisamente si per Renzo Giorgetti nella sua critica a trecentosessanta gradi contro la democrazia.

Spazio, poi, all’irreverenza di fantasia – ma iper-realistica – di Armando Schiaffini, icona turboprogressista e radical chic del web che, tra una provocazione e l’altra, ci fa riflettere sullo sbandamento dei “comunisti col Rolex” ormai divenuti “progressisti” (ma sempre col Rolex addosso!). 

Fuori dagli schemi è l’analisi di Guido Giraudo che ci accompagna in un lungo excursus nel linguaggio dell’era digitale, così come controcorrente è l’analisi di Cristiano Puglisi che, sempre in tema di comunicazione, smonta per pezzo le strategie di green/pink/gay-washing operata dal marketing e dalle grandi aziende per fare cassa e lavarsi la coscienza. 

Ed a proposito di strategie di comunicazione, come commentare la prassi della ‘reductio ad hitlerum’ per svalutare l’avversario minandone la credibilità e il diritto di parola? Lo fa per noi Roberto Giacomelli. A cui si associa Giulio Magnani, dell’associazione UnArmi, con un’intervista contro la mostrificazione e la criminalizzazione da sempre in atto nel nostro Paese contro i proprietari di armi e le armi stesse.

Spazio, infine, agli approfondimenti culturali e di kulturkampf con Paolo Gulisano che ci porta alla scoperta del ‘combattente dell’ovvio’ G.K. Chesterton, e del Dispaccio per questo numero dedicato alla grande chimera dell’uomo moderno: la felicità.

Non solo parole! Spazio alla grafica ed a i disegni d’autore con i con i contributi di Daniela De Vita e di Nemo, già disegnatore ufficiale di Cinabro Edizioni.

…E tanti, tanti altri articoli e Autori vi aspettano nell’8° numero di FUOCO!

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L’attivismo. Antitesi della retta azione

Descrizione

La pubblicazione in Italia dell’opera La Vía de l’Acción di Antonio Medrano, avvenuta alla fine del 2021, è purtroppo coincisa con la scomparsa del suo Autore. Lo schema iniziale che Medrano aveva immaginato per il ciclo di titoli dedicati in lingua italiana alla Via dell’Azione è pertanto destinato a rimanere incompiuto. Il presente volume, insieme al precedente (“La Via dell’Azione”) già uscito, e al terzo intitolato Sabiduría Activa (“Sapienza Attiva. L’azione umana come espressione della luce e della verità”), da tradurre interamente, sono infatti tutto ciò che rimane accessibile di quell’ambizioso progetto che cercheremo comunque di portare a compimento, non potendo tuttavia più contare sulla preziosa e insostituibile supervisione dell’Autore. In questo secondo volume si sviluppa tutto il tema della critica dell’attivismo, inteso come antitesi della retta azione, a cui si era viceversa dedicato nel primo volume. Si tratta di due approcci, per quanto strettamente collegati, completamente differenti: il primo risulta maggiormente positivo e formativo, il secondo maggiormente negativo e critico. Infatti qui è possibile trovare intuizioni di una sorprendente attualità, in grado di anticipare e prevedere sviluppi e sprofondamenti della nostra società verso il caotico e l’antiumano, di cui non v’era ancora traccia così evidente all’epoca in cui furono scritte queste pagine. Questo è dovuto al “metodo tradizionale” seguito rigorosamente da Medrano, che garantisce, già da solo, una visione sempre lucida e puntuale della complessa realtà in cui ognuno di noi si trova a spendere la propria esistenza terrena.
 
L’AUTORE
Antonio Medrano (Badajoz, 6 marzo 1946 – Boadilla del Monte, 8 gennaio 2022) è stato un serio, profondo e rigoroso studioso, il cui lavoro si è sempre mantenuto entro il solco della verità tradizionale, senza compromessi né concessioni alle mode intellettuali, diventati oggi il marchio distintivo di tanti uomini di cultura, anche d’ispirazione (più o meno) tradizionale. In Italia di Medrano, prima de La Via dell’Azione con Cinabro Edizioni e di Shintō e Zen con Edizioni Arktos, era stato stampato – se si eccettuano i suoi articoli pubblicati sulla rivista Heliodromos – solo Islam ed Europa (Edizioni all’insegna del Veltro). La sua vita terrena è stata contrassegnata da una lunga militanza politica e culturale che lo ha portato a vivere da protagonista diverse esperienze della realtà spagnola. Promotore di numerose iniziative che hanno fornito un contributo decisivo alla diffusione del pensiero tradizionale nella penisola iberica, ci ha lasciato un alto e lucido insegnamento sul rapporto tra conoscenza e azione.
 

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Politicamente corretto. La dittatura democratica

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Materiali. Reinterpretare la rivoluzione conservatrice

Descrizione

La Rivoluzione conservatrice tedesca – Konservative Revolution – è un argomento di grande importanza teorica ma non è ancora stata fatta chiarezza sul suo significato autentico. In quattro testi contenuti in questo libro si cerca di riordinare i concetti legati alla Rivoluzione conservatrice e di porre le basi per una sua nuova interpretazione. I temi toccati in questo volume, che rappresenta solo l’inizio di una più vasta riflessione, sono l’interpretazione della Rivoluzione conservatrice quale scuola di pensiero geo-storicamente contestualizzata, la formalizzazione di un suo canone di autori, ed il rapporto dei suoi temi e concetti con il pensiero di Marx. Il testo si completa con una prefazione di Gianluca Giannini (Professore di Filosofia Morale presso l’Università Federico II di Napoli) che estende il discorso dei quattro testi al caso specifico di Carl Schmitt ed un’appendice fotografica.

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Un’ altra Europa. Dalla tecnocrazia alla sovranità popolare

Descrizione

È possibile pensare a una Europa con un nuovo modello di sviluppo alternativo al globalismo e alla cultura progressista? Si può sperare in un futuro in cui la sovranità popolare torni a scalzare la sovranità della tecnica? È realistico pensare di ridare centralità e autonomia all’Europa costruendo una sovranità condivisa tra i popoli europei? Sovranità nazionale e sovranità europea sono compatibili? Questi sono gli interrogativi che vengono posti e ai quali si tenta di dare una risposta. Con un unico filo conduttore: il tentativo di fermare il declino dell’Occidente e in particolare della Civiltà Europea senza arrendersi alla globalizzazione. Per ridare priorità ai popoli, alla identità condivisa, ai diritti sociali e collettivi in alternativa alla deriva delle pretese egoistiche dettate dall’individualismo e dalla tecnocrazia. Per una Europa “conservatrice” che preservi e proietti verso il futuro la nostra Civiltà.

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Céline e le donne

Descrizione

Louis-Ferdinand Céline da un enorme fascino magnetico. Molti uomini lo amarono – senza speranza – e molte donne, tra le più belle e intelligenti dell’epoca, ne caddero preda arrivando fino al suicidio dopo il suo inevitabile abbandono. Il suo modo di parlare alle donne fu estremamente libero, con parole tolte dal gergo dell’argot o dai manuali di ginecologia. Nessun romanticismo. Mai volle arrendersi al sentimento. Però non fu semplicemente un esteta tombeur des femmes, libertino oltreché raffinato amatore aperto a tutte le esperienze. In lui, infatti, sempre troveremo vari aspetti della sua personalità e del suo pensiero su diversi argomenti. Uno di questi è il suo femminismo, in un’epoca in cui non era alla ribalta come adesso; arriva dove le femministe non erano ancora arrivate, ossia a criticare una eguaglianza tra i sessi che secondo lui abbasserebbe la donna al livello dell’uomo, che egli disprezza profondamente. Un altro aspetto della visione céliniana della femminilità sarà il parto. La Nascita. Di fronte a questo, che vede come un miracolo, tutte le sue difese crollano. Ma non finisce qui: l’elemento femminile, sia visionario che reale, influenzerà tutta la sua vita.
 

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