VIDEO | E venne Valle Giulia – Intervista a Mario M. Merlino

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Sono trascorsi cinquantacinque anni dalla battaglia di Valle Giulia del 1 marzo 1968, una data che molti ricordano non come un tiepido venerdì di inizio primavera, ma come un giorno che segnò un cambiamento nei rapporti tra Stato e cittadini e la rottura di equilibri che si credevano consolidati. Nell’ intervista del 2008, tenuta in occasione della presentazione del libro  “E venne Valle Giulia”, Mario Michele Merlino racconta la battaglia di Valle Giulia dove giovani, sinceramente animati da una comune tensione rivoluzionaria tentarono, in maniera naturale e spontanea e per nulla preordinata, di realizzare quell’unità generazionale, fuori dagli schemi e dalle logiche partitiche, che avrebbe potuto mandare in crisi il sistema borghese.

Il libro: E venne Valle Giulia s’è imposto quale titolo all’originale La Spranga sui denti, nato alle prime ore del mattino e prima che si rendesse in libro. Provocatorio, irriverente, un po’ guascone. Non solo mazzate e teste vuote, però. Un ragazzaccio in camicia nera racconta la storia di un percorso di mani levate, di piazze e di scontri, di sentimenti e di idee. Oggi, dopo quarant’anni, ha la pretesa di essere ancora in cammino. Vagabondo.
La copertina, composizione e colori, intuizione e realizzazione di Marco Ruperto, rinnova la vanità d’essere là, a Valle Giulia, con quanto resta dell’asse di una panchina e la panchina prossima a spiccare il volo. Anni Sessanta, inquieti e preservati integri anche dopo, quando le giornate di Marzo si sono trasformate in autunno (caldo) e i colori intristiti (bombe e P38).
Atmosfere, parole, gesti. Quel mondo evidenziato nella presentazione da Luciano Lanna quale memoria gioiosa, libertaria (l’anarco-fascismo già caro a Brasillach), dissacrante. Voce di una generazione e non soltanto di personale vissuto.
Il futuro diventa passato, sentieri sovente interrotti, porte divelte e sbattute in faccia d’altri e sulla propria. Se “entrammo nella vita dalla porta sbagliata”, sempre faccia al sole e in culo al mondo. Rifiuto d’ogni rendiconto. Zero alibi, zero rimpianti. Leggere per credere.
L’Autore:  Mario Michele Merlino, docente di storia e filosofi a, autore con Rodolfo Sideri di: Inquieto novecento e Strade d’Europa. Sempre per le edizioni Settimo Sigillo ha tradotto I Poemi di Fresnes e scritto Ritratti in piedi. Nichilista, anticonformista, poeta, come il suo antenato prigioniero nella foresta di Brocéliande.
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