Nuovi strumenti, vecchi schemi. No, non siamo complottisti né veggenti ma ogni tanto siamo tenuti a riparlare degli strumenti che la guerra occulta utilizza ormai da decenni per imporre cambiamenti antropologici e culturali alla società e a tutto ciò che di tradizionale vi residua. Per la rubrica “ve l’avevamo detto” ricondividiamo un articolo di molti anni fa (anni non sospetti) in cui già delineavamo lo schema che poi si sarebbe cristallizzato definitivamente con la pandemia COVID.
Mucca pazza, aviaria, Ebola, Zika… Ogni anno ce n’è una! E se questi virus che regolarmente spuntano all’improvviso fossero artatamente iniettati nelle popolazioni per convincerli ad accettare il ‘progresso’?
Tramite una contingenza (la calamità dell’epidemie i cui numeri, peraltro, sono tutti da provare) provano – e riusciranno – a far passare modifiche etiche ed ontologiche dei popoli, spezzando tradizioni e ordini. Oggi è il caso del Brasile, colpito dalla Zika. E le lobby abortiste, tramite ONU e OMS, non perdono un attimo per “suggerire” l’aborto e la contraccezione come rimedio all’epidemia. Il tutto, come sempre, in nome dei diritti umani.
Quante volte si sentono epidemie che poi spariscono di colpo? H1N1, latte infetto, ora la Zika… Iniettano virus e terrore. Il virus del terrore.
(www.repubblica.it) – Zika, l’appello dell’Onu: “I paesi più colpiti autorizzino contraccezione e aborto”
L’Alto commissario per i Diritti umani: “Garantire la salute di tutti”. In Brasile 4.783 mila i casi sospetti di microcefalia nei neonati negli ultimi mesi. Almeno due contagi da trasfusioni nel 2015. Nove casi in Italia. “I paesi coinvolti dal virus zika devono autorizzare la contraccezione e l’aborto”. E’ questo l’ultimo appello sull’epidemia lanciato stavolta non dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma direttamente dall’Onu.
L’Alto Commissariato per i diritti umani ha preso una posizione decisa, rivolgendosi ai governi un appello che diventa una sfida anche per la Chiesa, dal momento che in gran parte delle nazioni coinvolte dall’epidemia la religione cattolica è la più seguita e l’aborto è vietato.
Diventano 9 i casi di infezione da Zika in Italia: si tratta di persone che hanno soggiornato in Brasile nelle settimane scorse. Uno dei nuovi casi è stato registrato a Roma, altri tre in Veneto.
“Garantire la salute di tutti”. L’alto commissario delle Nazioni unite per i Diritti umani, Zeid Raad al-Hussein, ha fatto sapere che garantirà alle donne in questi paesi anche consulenza su salute sessuale e riproduttiva. Ma soprattutto ha rivolto un invito ai governi e parlamenti: “Le leggi e le politiche che restringono il loro accesso a questi servizi devono essere riviste con urgenza, allineandosi agli obblighi internazionali sui diritti umani per garantire il diritto alla salute per tutti”, ha affermato Al Hussein. “Chiediamo a questi governi di cambiare tali leggi, perché come possono chiedere alle donne di evitare gravidanze?”, ha aggiunto Cecile Pouilly, portavoce dell’alto commissario.
Quando contratto da donne in gravidanza il virus sarebbe causa di microcefalie nel feto, per cui i bambini nascono con il cranio più piccolo del normale.
Solo in Brasile, sarebbero 4.783 mila i casi sospetti di bambini nati con questa malformazione negli ultimi mesi. Fra questi 404 sono stati confermati e 3.670 devono essere ancora studiati.
La malattia che viene trasmessa da zanzare portatrici è stata registrata ormai in più di 24 Paesi, soprattutto in America Latina e nei Caraibi e l’appello dell’Onu piomba in una realtà dove l’interruzione di gravidanza è generalmente vietata. In Brasile una donna può abortire legalmente solo per due motivi: quando la gravidanza mette in pericolo la sua vita e quando è la conseguenza di uno stupro. E’ vietato anche negli altri paesi dell’America Centrale e dell’America Latina, eccezion fatta per Cuba, Guyana e Uruguay, dove è legale.
Brasile: giochi non verranno cancellati. Intanto emergono altre informazioni sulle modalità di diffusione del virus: in Brasile si sono verificati nel 2015 almeno due casi di trasmissione di zika tramite trasfusione di sangue. L’istituto statale di ricerca ha reso noto di aver riscontrato la presenza di zika in urina e saliva, aggiungendo però che al momento non esiste alcuna prova sulla possibilità che l’una o l’altra possano essere veicolo di contagio.
Le autorità brasiliane sono molto preoccupate anche in vista delle Olmpiadi in programma a Rio de Janeiro ad agosto. Non c’è giorno che un esponente del governo non ribadisca che i Giochi si faranno, zika o non zika: “Il governo brasiliano – ha detto oggi il ministro dello Sport, George Hilton – è assolutamente impegnato ad assicurare che i Giochi di Rio si svolgano in un’atmosfera di sicurezza e tranquillità”.
Hilton sottolinea che “il virus zika è un problema mondiale e il Brasile sta facendo la sua parte”, senza dimenticare che i Giochi si disputeranno durante l’inverno brasiliano, in condizioni climatiche avverse alla diffusione del virus. Inoltre l’Organizzazione mondiale della salute “in nessun momento ha raccomandato di evitare gli spostamenti a causa del virus Zika, anzi, non deve esserci alcuna misura restrittiva. I Giochi saranno realizzati con la massima attenzione alla salute di tutti coloro che parteciperanno alla più grande festa dello sport mondiale”.
Mentre ieri le autorità sanitarie spagnole hanno diffuso la notizia del primo caso di donna incinta, contagiata dal virus in Europa. La puerpera, alla tredicesima settimana di gestazione, ha viaggiato di recente in Colombia, una delle zone di diffusione endemica della malattia, dove ha contratto il virus. Un nuovo caso di infezione da virus zika è stato confermato in Italia, sarebbe il quinto: risale allo scorso dicembre e riguarda una donna proveniente dal Venezuela, curata a Treviso presso l’Ospedale Cà Foncello e dimessa dopo pochi giorni di degenza. Dall’inizio del 2016 sono tre i pazienti colpiti dall’epidemia: quello di Treviso, gli altri a Padova e Vicenza.