Ha fatto il giro del mondo in poche ore il video in cui il Dalai Lama bacia un bambino durante un evento ufficiale a Daramshala, enclave buddista in India.
Non è nostro interesse al momento fornire un’opinione sulla vicenda perché la strumentalizzazione da un lato o il tifo dall’altro possono alterare un giudizio obiettivo ma che, in fin dei conti, non è nemmeno il punto della questione.
Non stiamo difendendo nessuno né abbiamo gli elementi per giudicare o chiarire una questione di questo tipo. Ciò che ci preme puntualizzare, al di là delle sterili reazioni di pancia, è di non fare l’errore cui è portato spesso l’uomo moderno attraverso l’equazione secondo cui l’indegnità di un rappresentante di una Tradizione squalifica la Tradizione stessa.
La Tradizione infatti è un Principio, assoluto e universale, immobile e inalterabile nella sua perfezione, e in nessun modo può essere alterato dall’indegnità dei suoi rappresentanti che più o meno fedelmente ne incarnano l’essenza e lo vivificano sul piano terreno.
A tal proposito sarà utile riproporre un brano di Julius Evola in cui descrive una delle tattiche della Guerra Occulta, peraltro ormai largamente utilizzata oggi molto più che ai tempi di Evola, nel mondo della globalizzazione dei social e dell’informazione permanente.
“Tattiche della guerra occulta” da “Gli uomini e le rovine” di Julius Evola
Sotto i varì riguardi la decadenza delle istituzioni tradizionali ha preso inizio da quella dei loro rappresentanti. Ma l’effettiva dissoluzione e la distruzione è stata resa possibile dalla confusione fra principì e persone – e questa è ancora un’arma della guerra occulta.
Quando i rappresentanti di un dato principio si rivelano indegni, si fa sì che il processo contro di essi si estenda subito contro il principio in sé stesso, anzi si porti soprattutto contro di questo. Invece di limitarsi a constatare che date persone non sono all’altezza del principio e esigere che ad esse subentrino uomini qualificati onde la situazione di normalità sia ripristinata, si afferma che il principio in sé stesso è falso, corrompitore o scaduto, che esso va sostituito con un principio diverso. In quasi tutte le rivoluzioni questa tattica ha avuto una parte di primo piano.
Essa può venire anche definita come quella di fare apparire una crisi nel sistema come una crisi del sistema. Esempi in proposito sono talmente alla portata di tutti, che qui non vale quasi la pena riferire. L’attacco contro le monarchie e le aristocrazie ha battuto proprio tale via. Il marxismo ha messo in opera lo stesso espediente, prendendo come pretesto la prevaricazione del capitalismo per assalire l’economia privata e per bandire una economia collettivistica. Anche nel campo spirituale gli esempì sono numerosi.
La stessa Riforma luterana non ha forse tratto pretesto dalla corruzione dei rappresentanti della Chiesa romana per mettere in discussione lo stesso principio dell’autorità e una serie di idee fondamentali della tradizione cattolica, passando appunto dalle persone ai principi?
Vogliamo infine accennare ad un ultimo strumento della guerra segreta, per quanto esso si riferisca ad un dominio assai particolare: è quello delle infiltrazioni soppiantatrici. Esso viene usato nei casi in cui una data organizzazione di tipo spirituale o, in genere, tradizionale entra in un tale stato di degenerescenza, che i suoi esponenti ben poco sanno più del suo vero fondamento interno, base della sua autorità e del suo prestigio.
La vita di tale organizzazione può allora paragonarsi a quella automatica di un essere allo stato sonnambolico o di un corpo vivente ma privato della sua anima. Per così dire, al centro si è formato un «vuoto» spirituale, vuoto che può essere occupato, per mezzo di infiltrazioni, da altre forze, da forze sovvertitrici, le quali, pur lasciando immutate le apparenze, fanno servire l’organizzazione a fini assolutamente diversi, se non pure opposti a quelli che le erano originariamente propri.
Non è poi escluso il caso, che tali elementi subentrati lavorino alla rovina di ciò che essi sono passati a controllare, ad esempio creando oculatamente motivi di scandalo atti a suscitare reazioni, e in tale particolare caso si fa naturalmente agire di concerto, all’esterno, la tattica di cui si è detto prima, quella di far confondere il principio con le persone. Anche la conoscenza di tutto ciò può gettare luce su molti fenomeni di ieri e di oggi.
Avendo parlato della massoneria, bisogna, ad esempio, tener per fermo che la genesi della massoneria moderna quale forza sovvertitrice si deve proprio a questa tattica di soppiantamento e di inversione, che si esercita all’interno di alcune organizzazioni più antiche, delle quali sono sussistite, nella massoneria moderna, a titolo di mere vestigia, strutture, simboli e gerarchie, mentre le effettive influenze direttrici sono da tempo di tutt’altra natura.