28 Aprile 1945
Il paese di Dongo si trova sulla sponda occidentale del lago di Como; qui il 28 Aprile 1945 furono fucilati diversi gerarchi della Repubblica Sociale Italiana, allineati lungo la ringhiera metallica che costeggia ancor oggi il lago.
Le istantanee di quel 28 aprile 1945 sono terribili. Nessuna pietà, nessuna parvenza di umanità e di vera legittimità. Senza alcun processo furono fucilati:
Alessandro Pavolini (ministro del Partito Fascista Repubblicano)
Francesco Barracu (colonnello e sottosegretario alla presidenza del consiglio)
Fernando Mezzasoma (ministro della Cultura Popolare)
Augusto Liveran (ministro delle Comunicazioni)
Ruggero Romani (ministro dei Lavori Pubblici)
Paolo Zerbino (ministro dell’Interno)
Luigi Gatti (ex prefetto di Milano e segretario di Mussolini)
Paolo Porta (federale di Como)
Idreno Utimperger (comandante della Brigata Nera di Empoli)
Nicola Bombacci (ex fondatore del Partito Comunista nel 1921)
Pietro Calistri (capitano pilota dell’Aeronautica Repubblicana)
Goffredo Coppola (rettore dell’Università di Bologna)
Ernesto Daquanno (direttore dell’Agenzia Stefani)
Mario Nudi (impiegato della Confederazione fascista dell’Agricoltura)
Vito Casalinuovo (colonnello della Guardia Nazionale Repubblicana e ufficiale d’ordinanza di Mussolini).
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