di Cicerone
Tieni per fermo che non tu, ma solo il corpo è mortale. Poiché quel che tu sembri in apparenza, ciò tu non sei. La mente dell’uomo, non la figura che si mostra a dito, questo è l’uomo stesso. E sappi che tu sei un dio, se un dio è chi vive, sente, ricorda, provvede chi insomma regge, governa e muore il corpo al quale è proposto, così come fa per questo universo il Dio principale. E come questo Dio, pur essendo eterno, muove l’universo che per sua natura è mortale, così il nostro animo che ha potenza di durar sempre, fu col suo corpo caduco.
Il principio del moto e in ciò che si muove di per sé: e questo non può ne nascere ne morire. Inanimato è ciò che vien mosso da un impulso esteriore: ma le cose animate si muovono di un moto interno e loro proprio: e questa è la natura e la potenza dell’anima. La quale essa sola fra tutte le cose muove sé stessa e in ciò dimostra la sua natura di cosa mai nata e di cosa che durerà eterna. Questa tu esercitata nel massimo bene e il massimo bene consiste nel curare la salute della patria: da tale missione l’anima invero raccoglie moto e vigore per volarsene più rapida in quella sede, che le è veramente propria. E tanto più presto lo farà se, mentre è ancora chiusa in un corpo, questo corpo sovrasterà e dominerà regalmente, considerando quasi dall’esterno il mondo della corporeità.