Psicologi in classe? No, Ribelli!

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Ribelli per Tradizione, rubrica a cura della Comunità Militante Raido.
In latino, ribelle è chi torna alla guerra, assumendosi il dovere della milizia, non reclamando diritti.
Ebbene, oggi è il momento di tornare nell’agone, di affilare le nostre lance per combattere per le nostre radici, contro il nulla che avanza.
Occorre essere ribelli, sì, ma “per Tradizione”, cioè per affermare i princìpi della Tradizione – onore, fedeltà, coraggio, Verità e Giustizia -, che sono stati la base di ogni civiltà normale e giusta, ma che giacciono apparentemente sepolti sotto strati di materialismo ed edonismo.

“Dopo l’esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo”.
Ecco cosa ha affermato il ministro Valditara in un suo recente discorso inerente un “caso di bullismo”, ma se accoltellare un proprio insegnante può essere definito bullismo, forse dovremmo rivedere anche il codice penale, e non solo quello scolastico. “Dobbiamo ripristinare la scuola dei doveri e non solo dei diritti” disse appena qualche settimana fa il ministro, forse colto da uno spiraglio di buon senso presto sfumato; lavori socialmente utili all’ambiente scolastico per i cattivi, e psicologi nelle scuole per i fragili, sono queste le proposte per arginare il problema della violenza. Proposte però ben lungi dall’essere una soluzione, bensì l’ennesimo raggiro.
Difatti gli psicologi negli istituti scolastici sono un vero e proprio attacco alla mente e allo spirito di questi adolescenti, che finirebbero col trovarsi davanti persone profondamente convinte del predominio dell’inconscio sul conscio, persone per cui ogni azione è dettata da processi sub-personali, o spesso irrazionali, dalla peggiore, fino alla più sacra. Gente che disconosce il sacro, o che peggio lo ripudia, vedendolo come una repressione per l’individuo, come qualcosa da esorcizzare e curare. Ma è doveroso ricordare che l’uomo non è solo corpo e inconscio, come loro vorrebbero insegnarci, ma è fatto di corpo, anima e spirito. E di conseguenza, come può un qualcosa di così parziale come la psicologia, essere soluzione per un problema che invece abbraccia la totalità dell’individuo? 
Non può, ecco come.
Forse sarebbe il caso di usare meno psicologi dalla mente incasinata per curare i nostri giovani, e più genitori… vere famiglie Tradizionali, formate da un uomo ed una donna, dove un padre insegna il rispetto ed il dovere, ed una madre l’amore e la compassione, e forse vedremo qualcosa di più simile ad una vera generazione di Ribelli per Tradizione e non di “bulli con il coltello e la pistola a pallini” simboli della transizione della violenza alla quale stiamo assistendo nelle scuole italiane.
Questo è forse abbastanza? A quanto pare no, ancora una volta cercano di distogliere l’attenzione dai casi di violenza scolastica, e dal sempre minor valore che la gente percepisce nei confronti della vita umana, dalla mancanza di valori quali il rispetto, ed il sacrificio, o il semplice controllo di emozioni quali la rabbia, in una generazione di ragazzi ad orologeria, pronti a scoppiare da un momento all’altro in episodi di “bullismo”, magari con mitra o bombe a mano, come piace ai padroni americani che ci guardano orgogliosi dai loro palazzi di cemento nel vedere il nostro paese sempre più simile al loro.
Perché essere ribelli è un sentimento normale a questa età, ma senza più sostegni e senza valori non resta nulla ad incanalare questi ragazzi verso l’alto, verso il giusto ed il bello, e perché no, verso il sacro. Ecco invece cosa resta: violenza, egocentrismo e rovine. Probabilmente un coltello è troppo per un qualsiasi ragazzino indisciplinato che va ancora a scuola, ma cosa possono fare allora come atto di ribellione verso un sistema marcio e morente questi ragazzi?
Lottare, ecco cosa, ovunque e comunque, nelle scuole e negli spiriti. Abbattete i muri che vi hanno costruito attorno al cuore, e decorate quei pilastri di cemento con la vostra vernice, finché non inizieranno ad assomigliare a colonne di marmo. Mostrate a chi vi sta vicino cosa significa essere Ribelli per Tradizione, e siate Esempio affinché altri possano aprire gli occhi e cogliere finalmente la bellezza.
Vogliono dividervi per rendervi deboli, voi allora avvicinatevi, dentro le scuole, nelle piazze e nei musei, mostrategli che siete molti, che siete forti soli, e potenti uniti, mostrategli la paura per una generazione che non si piega.
Vogliono cancellare la vostra storia, mostrategli quindi la forza della verità, di quella Tradizione eterna e senza confini geografici, senza più paura di parlarne e di celebrarla, così come dovrebbe essere, con fierezza, affinché sia di ispirazione per la lotta.
Soprattutto: non fermatevi andate avanti sempre e comunque, non temete la sconfitta. Tutti cadiamo, ma solo chi si ferma è perduto.
Fate così dunque, e sarete come il primo raggio di luce del mattino, l’avanguardia del sole.