Recensione | Athena

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Nel 2022 è uscito su Netflix il film “Athena”, che narra le rivolte in un quartiere francese scatenate da gruppi di ragazzi stranieri a seguito dell’uccisione di un ragazzo algerino da parte della polizia, seppur si scopre alla fine che era stato causato da un gruppo di nazionalisti francesi.
La pellicola prende ispirazione dalla serie di tumulti del 2005, cominciati a Clichy-sous-Bois e poi estesi a Montfermeil e ad altri centri del dipartimento di Senna-Saint-Denis. Fu il cosiddetto “autunno dei roghi” che terrorizzò la fine dell’era Chirac.
Il film, come si può ben vedere dal trailer, si focalizza sulle strategie di sommossa popolare messe in atto dai rivoltosi, i quali si barricano nel quartiere Athena scontrandosi ripetutamente con la Gendarmerie. Evidente è l’affinità tra il film e i fatti che stanno avendo luogo in questi giorni in molte città francesi.
Si tratta di una crisi sociale ed etnica che era prevedibile in un paese come la Francia, dove l’elevata immigrazione è stata affrontata seguendo il modello della laicizzazione forzata, creando forti spaccature nel tessuto sociale francese. Non è da escludere che nei prossimi anni ciò possa avvenire anche in Italia, seppur le condizioni siano differenti.
L’approccio dell’Europa occidentale, e soprattutto quello francese, non cerca veramente di far coesistere popoli e culture differenti, ma provoca un annullamento delle identità a causa dell’assimilazione forzata ai (dis)valori democratici. È naturale che ciò causi una reazione da parte di differenti strati sociali del paese.
Ci auguriamo che gli scontri si plachino il prima possibile, nonostante le politiche di Macron e prima di Hollande abbiano creato i presupposti per una situazione del genere.
L’unico modo per poter risolvere la situazione è quindi un cambiamento radicale non solo delle politiche migratorie, ma anche della visione della vita occidentale.