La lettera che segue fu scritta dal Guardiamarina Susunu Kaigitsu dello stormo di Genzan (Corea). Nato nel 1928 a Omura. Appena conclusi gli studi fu ammesso alla scuola di pilotaggio della marina. Nella lettera di Kaigitsu, notiamo come la sua condotta di vita, il suo agire, il suo pensare siano guidate dal codice Bushido. Questo lo si comprende in particolare da come si prepara alla morte, senza esitazione e senza pensieri negativi.
Il suo obiettivo è quello di rendere grazia all’Imperatore e alla sua famiglia, così da essere pronto e degno di vegliare sulla sua terra e sui suoi famigliari una volta compiuta la sua missione in vita.
Carissimi papà, mamma, Iroshi, Takeshi ed Eiko.
Mi auguro che questa primavera vi trovi tutti in perfetta salute.
Io non mi sono mai sentito meglio di adesso e sono ora in attesa, pronto per andare in azione.
L’ altro giorno ho fatto un volo sulla nostra casa e ho mandato un ultimo saluto a tutti i vicini e a voi. Grazie al signor Yamakawa, di recente ho avuto la fortuna di poter bere un ultimo bicchiere con papà e adesso non mi rimane che restare in attesa della chiamata per compiere il mio dovere.
La mia attività giornaliera è del tutto normale. La mia più grande preoccupazione non è quella di morire, ma di come essere sicuro di poter affrontare una portaerei nemica.
I guardiamarina Miyazaki, Tanake e Kimura, che verranno in missione come miei gregari, sono calmi e composti. La loro condotta non lascia minimamente intravedere che stiano aspettando, di momento in momento, gli ordini per la loro missione finale. Impieghiamo il tempo scrivendo lettere, giocando a carte e leggendo.
Ho fiducia che i nostri compatrioti vorranno guidare il nostro divino Giappone alla vittoria.
Le mie parole non possono esprimere la riconoscenza che provo per i miei amati genitori che mi hanno educato e allevato al coraggio, cure che mi consentono di poter modestamente ricambiare, in minima parte, la grazia che sua Maestà l’imperatore si è degnato di concederci. Per favore, seguite l’esito dei miei poveri sforzi. Se questo sarà buono, pensate gentilmente a me e considerate quanto io sia stato fortunato di aver potuto fare qualcosa degna di merito. Più importante di tutto è che non piangiate per me. Anche se il mio corpo se ne va, io tornerò a casa in spirito e rimarrò per sempre con voi.
I miei pensieri e tutto il mio rispetto sono per voi, per i nostri amici e vicini. Nel concludere questa lettera, prego per il benessere della mia cara famiglia.