Non Scordo!

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Non Scordo. Procedendo dal titolo di una canzone che conclude il campo estivo 2023, pronti a ritornare alla realtà quotidiana e immergerci nei problemi del nostro tempo, ribadiamo senza falsi sentimentalismi la solidità di un legame che poggia non su una effimera aggregazione, bensì sull’appartenenza ad una comunità che nei propri Simboli esprime le diverse manifestazioni di un cammino nel solco della Tradizione
Reduci da una settimana di attività pratiche dove ciascuno opera con composta disciplina, senso di dovere e abnegazione, fattori che non precludono le occasioni di stimolare interessanti riflessioni, osserviamo i più giovani che galvanizzano e infiammano con il loro ardore anche i più anziani, suscitando un confronto che tra il serio e il faceto contagia tutto l’ambiente con un entusiasmo quasi fanciullesco. Entusiasmo il cui sorriso allevia le fatiche anche nei momenti più impegnativi, riflesso di un comune sentire e della gioia di operare dopo un anno gomito a gomito. 
Gaetano è mancato da oltre un decennio, o forse sarebbe meglio dire che non c’è più nella sua manifestazione terrena, perché siamo certi che dall’Alto il suo spirito ci guida e dobbiamo alla sua dedizione se siamo ancora qui sia noi, sia coloro che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo, ma restano comunque figli della sua volontà di dar vita ad una comunità tradizionale, della quale per un disegno provvidenziale, siamo stati chiamati a esserne testimoni. 
Tra gli insegnamenti principali che ci ha trasmesso, era perentorio superare l’attaccamento al proprio io e alle personali esigenze, orientando le nostre priorità verso l’interesse comunitario e l’azione impersonale.
Ogni qualvolta avremo una contrarietà, un momento di scoramento, un ostacolo in apparenza insormontabile, richiamiamo l’esperienza vissuta in questi giorni con due sole parole; Non Scordo.