Rebus: Si scarica e ti lascia a piedi… non è il bus di Letta.
Soluzione? È il mondo moderno.
Parte già con un motore discutibile, quello che inquina ma non lo dice, perché ti fanno credere che ciò che è “green” non è prodotto, viene dal mondo delle fate.
Parte con il motore delle rombanti promesse, di un viaggio che sarà elegante e tranquillo, tutto dritto, fino alla magnifica destinazione finale. Progressismo a quattro ruote.
Ma poi scopri che queste ruote – la democrazia, l’uguaglianza, il perbenismo e la globalizzazione – sono sgonfie e non sono nemmeno rotonde, sono quadrate. Sono come quelle ruote di pietra nei cartoni animati che prendono in giro la preistoria.
E scopri che il parabrezza è stato dipinto di nero per diventare accogliente verso gli altri, anche se verniciato non ti fa vedere nulla e al primo palo ti schianti.
E a chi importa se i posti a sedere sono limitati e sono già tutti presi? Amici, cugini, cugini dei cugini, soubrette e accademici di regime. I poveretti possono salire, ma restano in piedi e, se serve, spingono.
No, grazie, noi non saliamo sul bus di Letta.
Preferiamo incamminarci a piedi, nel primo mattino, fidandoci delle nostre gambe e appoggiandoci al bastone solido di chi siamo.